Pd, 'Renzi rimpiazzato da Gentiloni. A Matteo voto 2, non ne indovina mezza'
Massimo Cacciari, intervistato da Affaritaliani.it, analizza la crisi dentro il Pd dopo la batosta elettorale in Sicilia
Batosta per il Pd alle Regionali in Sicilia, di chi è la colpa?
"Del Pd, è chiaro".
Quindi di Renzi...
"No, del Pd e di quelli che hanno fatto fare a Renzi tutto quello che voleva. La colpa è della mancanza assoluta di un'interlocuzione valida a Renzi nel partito. Di un partito che non è un partito. Di un partito che ha un leader che se sbaglia crolla tutto. Ma non è colpa di Renzi, è colpa di tutti quelli che l'hanno assecondato ciecamente e supinamente da anni a questa parte".
E adesso, che succede?
"In mezzo al guado Renzi non ci può più stare. O decide tardivamente di giocare alla Macron spiazzando tutti e non ammettendo nessuna interlocuzione per la formazione delle liste e per i programmi, oppure dovrà mediare con una direzione collegiale per quanto riguarda i programmi elettorali e la formazione delle liste. Ma questo dipenderà anche dai Cuperlo, dagli Orlando e dai Franceschini. Hanno le palle?".
Lo chiedo a lei, ce le hanno?
"Finora non hanno dimostrato di averle, ma può darsi che l'emergenza crei l'organo".
Si parla anche di sostituire Renzi come candidato premier...
"Al momento attuale mi pare evidente che non si potrebbe giocare con Renzi alle elezioni. E credo che lo sappia anche lui. Ma anche in questo caso bisognerà vedere se gli altri sono in grado di imporgli una strada diversa".
Cioè?
"Se ora, 'sic stantibus rebus', semplicemente si dice - senza nessun discorso programmatico, senza autocritica e senza una trasformazione profonda del partito - al posto di Renzi ci mettiamo Gentiloni, è peggio il tappone del buco. O la sostituzione di Renzi come candidato premier è il risultato di una vera riorganizzazione del Pd e della sua direzione o altrimenti è meglio tenersi Renzi".
Secondo lei come andrà a finire?
"Al momento attuale la cosa più probabile è che prendano un'altra figura limitandosi a contrattare i posti in lista e puttanate di questo genere. Questa è la strada più probabile. Renzi fa un passo indietro e in compenso decidono insieme candidature, collegi etc, etc...".
Però...
"Siccome la crisi ormai è molto profonda, può darsi anche che capiscano di dover cercare per lo meno un nuovo inizio di questo non partito".
E' più probabile che si vada su Gentiloni o su Minniti?
"Al momento attuale sicuramente è più probabile Gentiloni. Sta facendo il premier, è abbastanza popolare ed è abbastanza simpatico alla gente. Andare su Minniti, dopo le sue uscite, significherebbe perdere totalmente altri voti a sinistra. Mentre Gentiloni, al limite, potrebbe anche essere un candidato in grado di combinare qualche paperacchio con la sinistra".
Accordo con Articolo 1 o no? Intanto Bersani lancia Grasso premier...
"Se accettano Grasso premier è chiaro che possono ricompattarsi, ma non lo accetteranno mai e poi mai. Siccome è una strada che non esiste sarà ben difficile che trovino un accordo perché un accordo di coalizione vero e proprio mi pare molto, molto complicato. A meno che Renzi non ceda su un nome tipo Grasso, ma è fantapolitica. E la desistenza non è tecnicamente fattibile. Il gioco, quindi, è tutto all'interno del Pd".
Che voto darebbe a Matteo Renzi nell'ultimo anno, dalla sconfitta del referendum istituzionale a oggi?
"Due. Non ne indovina mezza e addirittura è arrivato al colmo con queste elezioni siciliane".
Ovvero?
"Un leader di un partito che non partecipa alle elezioni siciliane e dice 'vinca il migliore' è una cosa che non si è mai vista sulla scena politica mondiale. E' chiaro che è un voto di totale insufficienza. Ed è un voto che gli danno all'interno del Pd anche i suoi stessi fedelissimi".
E la Boschi che ruolo può avere?
"Ma la Boschi non esiste".
Cade Renzi cade anche lei...
"E' evidente. Tutto il cerchio magico cade con Renzi".