Politica
Pd, Schlein contro il progetto di Prodi e Franceschini (Gentiloni premier). Ipotesi scissione
Conte contro la segretaria Dem. Ecco perché. Inside
Dario Franceschini punta tutto su un sistema elettorale molto più proporzionale di quello attuale, che lasci la possibilità di alleanze e desistenze nei collegi uninominali, ma permetta ai singoli partiti di presentarsi da soli nella parte proporzionale delle circoscrizioni
Dietro le quinte si sta consumando uno scontro di potere all'interno del Partito Democratico e del Centrosinistra. Elly Schlein è stata durissima, ieri, nel dire che il Pd sull'immigrazione non è quello di Marco Minniti, ministro dell'Interno di Paolo Gentiloni. Ovvero il candidato in pectore dei moderati, liberali e cattolici dei Dem. Il punto chiave è la prossima legge elettorale.
Dario Franceschini punta tutto su un sistema elettorale molto più proporzionale di quello attuale, che lasci la possibilità di alleanze e desistenze nei collegi uninominali, ma permetta ai singoli partiti di presentarsi da soli nella parte proporzionale delle circoscrizioni. Qualcosa di inedito ma che "fa gola a molti”. Pensando che il Pd dell'attuale segretaria non possa andare oltre il massimo del 25% nazionale. Con lui anche Romano Prodi, il fondatore dell'Ulivo Arturo Parisi, Lorenzo Guerini e molti esponenti moderati Dem come Graziano Delrio. Non solo. Anche a Giuseppe Conte - che lo ha affermato in modo abbastanza esplicito - va benissimo il sistema proporzionale in modo che il suo ipotetico 10% possa contare moltissimo dopo la chiusura delle urne per la formazione del governo.
E 'Giuseppi', come lo definì il presidente Usa Donald Trump, ha un ottima rapporto proprio con Gentiloni con il quale ha trattato e scritto il Pnrr quando era a Palazzo Chigi all'epoca del Covid. Peccato che Schlein e tutto l'entourage intorno alla segretaria Pd abbiano un'altra idea. Una prospettiva simile a quella di Giorgia Meloni ovvero una sfida maggioritaria nella quale chi prende più consensi governa. E quindi essendo la leader incontrastata del principale partito dell'eventuale, possibile ma difficile, campo largo che comprenda anche Carlo Calenda e Matteo Renzi, Schlein sarebbe la candidata ideale per guidare l'esecutivo e andare a Palazzo Chigi.
Peccato che una fetta importante dei Dem abbia idee completamente opposte. E voglia il sistema proporzionale proprio per costruire dopo le prossime elezioni politiche un'alleanza di governo che si allarghi magari ai moderati del Centrodestra - cioè Forza Italia e Noi Moderati - portando Gentiloni a Palazzo Chigi. La sfida interna è solo all'inizio e certamente la battaglia conto i magistrati del Centrodestra e di Meloni copre questi scontri e queste contrapposizioni.
Per ora, almeno. Perché dopo le elezioni politiche, nel 2027 o prima se il governo dovesse cadere, in caso di sconfitta del Centrosinistra a guida Schlein è molto probabile una scissione che riporti alla nascita di un partito centrista e moderato-cattolico del Centrosinistra, una Margherita 2.0 guidata proprio da Gentiloni. Una scissione molto dolorosa per il Pd che potrebbe perdere circa la metà dei propri parlamentari, dirigenti e iscritti. Oltre che consiglieri regionali e comunali.
In questo contesto certo Conte non aiuta la segretaria Dem, d'altronde il leader dei 5 Stelle vuole avere voce in capitolo, far pesare i suoi voti e non consegnarsi acriticamente a Schlein. Dalla parte della segretaria del Pd certamente Alleanza Verdi Sinistra, ma - fanno notare in molti - il 25% più il 6% (stando ai sondaggi attuali e ipotetici) non basta certo per governare il Paese.
Il piano di Franceschini, appoggiato da Prodi e molti ulivisti del Pd, è da tenere d'occhio attentamente perché potrebbe portare a un'implosione del Pd e a un logoramento della segretaria. Al momento tutti compatti contro il governo su migranti in Albania e guerra contro la Magistratura, ma dietro le quinte nei Dem e nel Centrosinistra di prepara la notte dei lunghi coltelli. O, quantomeno, o una resa dei conti che prima o poi è destinata ad esplodere. Insomma, Schlein dovrebbe stare attenta perché come Renzi diceva “Dove va Franceschini vuol dire che va la maggioranza”.
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