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Riforma pensioni, molti ci perderanno soldi. Leggi qui
Pensioni riforma 2023: la mappa dei canali di pensionamento nel 2023 alla luce delle soluzioni individuate dalla legge di Bilancio
- caregiver familiari (coloro che assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i settanta anni di età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti).
- chi abbia una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell'invalidità civile, superiore o uguale al 74 per cento.
- le lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale. Con riferimento a tale collettività si prevede un anticipo di due anni, abbassando quindi l'età a 58 anni.
Si mantiene poi la applicazione di una finestra mobile di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome.
La Manovra finanziaria rinnova poi per il 2023 l’Ape sociale che rappresenta una prestazione assistenziale di accompagnamento alla pensione per coloro che abbiano i requisiti anagrafici di minimo 63 anni e rientrino in una delle categorie individuate dalla normativa. Possono accedervi i disoccupati senza copertura di assegni sociali o per scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato, i lavoratori dipendenti addetti ad attività lavorative gravose specificamente individuate, i lavoratori con riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%, dei caregivers.
Si richiedono poi 30 anni di anzianità contributiva per tutte le categorie, 32 per gli operai edili, per i ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta, 36 per i lavoratori gravosi. Per le lavoratrici madri si prevede poi una agevolazione del requisito contributivo, ridotto di 12 mesi a figlio, nel limite massimo di due anni.