Politica
Quirinale, a casa Conte il vertice del Csx: “Aspettiamo Cdx per nome comune"
La triade Conte-Letta-Speranza si è riunita per provare a sciogliere i "nodi" legati alla proposta del centrosinistra sul candidato al Quirinale
Elezioni Quirinale, si riunisce a casa Conte il vertice del Centrosinistra: "Aspettiamo il centrodestra per un nome comune"
Due ore di confronto in casa di Giuseppe Conte, a due passi da Piazza di Spagna, non scioglie i nodi legati alla proposta del centrosinistra sul candidato al Quirinale. Per farlo, spiegano i tre leader, occorrerà aspettare che vengano tolti di mezzo le "candidature di parte", come sottolinea Conte. Ovvero quella di Silvio Berlusconi. È questo il nodo che il centrosinistra spera di sciogliere nel giro di poche ore, quante ce ne vogliono perché gli interlocutori di centrodestra tolgano dal tavolo questa ipotesi e si predispongano a discutere di una candidatura condivisa.
Il segretario dem, lasciando la casa di Conte, dice chiaramente che "non c’è alcuna intesa su un nome", al momento, ma che "se ne parlerà con il centrodestra nei prossimi giorni". Una linea confermata anche da Giuseppe Conte: "Avrete sicuramente delle proposte quando faremo il confronto anche con le altre forze". A scandagliare le fonti vicine ai tre leader si percepisce un certo ottimismo.
Lo stesso Letta si dice convinto che ormai "la messinscena" di Salvini e Meloni sta per finire e un nome condiviso fra i due schieramenti può essere trovato. Il perimetro da cui partire è quello dell'attuale maggioranza di governo, sottolinea il leader dem. La maggioranza che eleggerà il Presidente della Repubblica deve essere almeno pari a quella che sostiene il governo. Se così non fosse, a rischio sarebbe non solo il premier e l'esecutivo, ma anche l'intera legislatura.
E, su questo, non c’è "governo dei leader" che tenga, avverte ancora Letta sottolineando di nutrire forti dubbi sulla proposta di Salvini di puntellare la legislatura infilando nel governo tutti i leader di partito. La prosecuzione dell'attuale assetto parlamentare almeno fino alla scadenza naturale è, per ogni forza politica, il deterrente a ogni brutta sorpresa nel corso delle votazioni.