Politica
Quirinale, Renzi: "Scelga il centrodestra". Regalo a Salvini che ora si muove

Letta con Meloni? Risposta dei due Matteo. Berlusconi arrabbiato con Casellati e Casini. Se non ce la fa lui spera in Draghi o Mattarella
Renzi ad Atreju: "Quirinale, stavolta è la destra il kingmaker"
Entrambi dicono la stessa cosa, ovvero che il pallino è in mano alla coalizione di centrodestra. Da mesi accusati dagli altri partiti di tentare prove di 'inciucio' in vista della partita sul Quirinale, Matteo Renzi e Matteo Salvini sembrano farsi 'sponda' a distanza in un sabato in cui cominciano a delinearsi le prime vere mosse tattiche della partita più importante delle prossime settimane, l'elezione del successore di Sergio Mattarella. In mattinata, del tema aveva parlato anche uno degli altri grandi attori del 'dramma politico' del momento, il segretario dem Enrico Letta, per assicurare che non vede possibilita' di elezioni politiche anticipate, dicendosi "sicuro" che l'elezione del prossimo capo dello Stato avvenga con il sostegno di una maggioranza "larga". Previsione, quest'ultima, condivisa, per la verità, anche dall'ex compagno di partito. Alla sua 'prima' alla festa di Fratelli d'Italia, a Roma, Renzi non si sottrae al pronostico. "Penso che il prossimo sara' un presidente eletto a larga maggioranza", dice, anche se si tratta di una ipotesi allo stato comunque "difficile".
Quirinale, Salvini incassa il favore di Renzi e chiama tutti i leader
"Oggi la destra ha dei numeri in maggioranza: da FdI a Forza Italia il 45% dei grandi elettori. Il punto e' se il centrodestra prende una iniziativa insieme o no. Io connivenza col nemico? Assolutamente no. Stavolta o la destra si incarica di fare una proposta complessiva o, se non lo fa, dal 20 gennaio in poi si deve cercare le ragioni migliori per cercare tutti insieme un arbitro", aggiunge. La risposta di Salvini, da Bari, sembra diretta proprio a lui. "Lunedì chiamerò i segretari di tutti i partiti, dal piu' piccolo al piu' grande, per dire sediamoci intorno a un tavolo e parliamo", annuncia il capo leghista, nel suo intervento all'assemblea generale della Lega in Puglia. "Sto lavorando, incontrando tante persone. La Lega e' centrale strategicamente e numericamente, il centrodestra ha le carte giuste per la scelta di un presidente della Repubblica senza la tessera del Pd - sostiene -. Se qualcuno ha la spocchia di dire non puo' essere di centrodestra, sovranista, populista dico: e' il presidente della Repubblica. Non c'e' un articolo uno bis della Costituzione che dice che debba essere scelto sempre dal Pd. I numeri sono in mano nostra, se non facciamo errori". "Non voglio un presidente della Repubblica amico della Lega, ma che garantisca tutti e che dia a chiunque vinca le prossime elezioni il diritto di governare il Paese", insiste. Nella Lega spiegano che il segretario leghista avesse in mente la mossa da tempo e che ne avesse addirittura parlato con Mario Draghi quando, in un incontro a meta' ottobre, aveva chiesto al presidente del Consiglio di farsi promotore di una iniziativa di "pacificazione nazionale", che mettesse fine al clima di scontro tra i partiti dopo l'attacco alla sede della Cgil e la campagna per le Amministrative.
Quirinale, la sfida a scacchi: Letta con Meloni, Renzi con Salvini
Salvini avrebbe avvertito gli alleati di centrodestra del proposito di lanciare una iniziativa di apertura al dialogo con gli altri partiti. Proposta che però non è decollata quando l'aveva lanciata Letta nelle scorse settimane, anche se non su tema Colle, ma sulla legge di bilancio. In FdI si interpreta l'iniziativa di Salvini come una "mossa tattica", un tentativo di "gettare un sasso nello stagno". Mentre in Forza Italia si continua a credere nel sostegno del segretario leghista alla candidatura di Silvio Berlusconi. Anche se la proposta di aprire un tavolo con tutti, con il centrosinistra compatto sul 'no' al Cavaliere, rischia di interrompere la corsa al Colle di Berlusconi, prima ancora della formalizzazione della candidatura. Altri, nella coalizione, ritengono che la mossa di Salvini abbia l'obiettivo di 'stringere' su Draghi.
Quirinale, ira di Berlusconi su Casellati e Casini
Intano, secondo Il Fatto Quotidiano, Silvio Berlusconi sarebbe arrabbiato con alcuni dei suoi alleati o ex alleati. Pier Ferdinando Casini? “Un voltagabbana”. E Maria Elisabetta Alberti Casellati? “Un’ingrata ” ch e pensa “solo alla sua carriera”. E ancora, nell’elenco dei reietti non può mancare Marcello Pera: “Un personaggio di una noia mortale”. Secondo il Fatto, per Forza Italia "sarebbe una beffa vedere eletto un candidato del centrodestra al Colle nell’unica volta in cui Berlusconi ha qualche possibilità di vedere concretizzarsi il sogno della presidenza della Repubblica. Paradossalmente il leader di Forza Italia, dunque, preferirebbe che alla fine venisse eletto Draghi o il bis di Mattarella. Preferirebbe perfino un candidato espressione del centrosinistra".