Politica
Raggi, Salva Roma: la Lega era d'accordo ma poi ha ritrattato
Raggi, Salva Roma: la Lega aveva dato il via libera nel decreto ma dopo l'inchiesta su Siri e la richiesta di dimissioni dei 5s c'è stato il marcia indietro
Uno scambio di mail interno al Mef, con il viceministro all'Economia Massimo Garavaglia tra i protagonisti, comproverebbe l'avallo della Lega alla cosiddetta norma Salva Roma. Lo scambio, visionato dall'Adnkronos, risalirebbe al 4 aprile scorso, quando il dl crescita venne approvato dal Cdm con la formula salvo intese. E testimonierebbe, nelle parole usate da Garavaglia nello scambio per dare l'ok alla misura -"molto bene, a questo punto si può mettere nel testo"- il consenso della Lega alla norma ieri al centro del braccio di ferro tra i due alleati di governo.
La riunione del Consiglio dei ministri di ieri sera che ha approvato in via definitiva il dl Crescita è durata oltre 4 ore. I toni, secondo quanto riferito, sono stati molto accesi tra M5s e Lega con l'irritazione anche del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Ma alla fine è stato trovato una sorta di compromesso: il cosiddetto Salva Roma resta dentro il decreto Crescita ma 'alleggerito' da alcuni commi. Che, secondo Matteo Salvini rappresenta un successo perché "i debiti della Raggi non saranno pagati da tutti gli italiani ma restano in carico al sindaco della Capitale". Mentre i 5 stelle mettono in evidenza che è stato approvato il Salva Roma "a metà, in particolare i commi 1 e 7" mentre sugli altri deciderà il Parlamento. "E' un punto di partenza, siamo sicuri che il Parlamento saprà migliorare ancora di più un provvedimento che, a costo zero, fa risparmiare soldi non solo ai romani ma a tutti gli italiani" sottolineano fonti 5 stelle.