Rai, Foa presidente. "Informazione oggettiva, inattaccabile e non criticabile"
Rai nomine, si parte con la Tgr. Per il Tg1 avanza l'ipotesi di un direttore gradito a tutto il Centrodestra
"Ho in mente una Rai che recuperi il ritardo nel mondo del digitale e che sappia essere più vicina ai giovani. E anche una Rai che possa promuovere e garantire un'informazione oggettiva, inattaccabile e non criticabile. Questa è la mia aspirazione massima". E' quanto dichiara il nuovo presidente della Rai, Marcello Foa, interpellato da Affaritaliani.it immediatamente dopo il via libera della Commissione di Vigilanza.
La Commissione di Vigilanza Rai ha espresso parere favorevole alla nomina di Marcello Foa a presidente della tv pubblica. I voti favorevolisono stati 27, 3 i contrari, una scheda nulla e una bianca. Hanno votato 32 componenti della bicamerale su 40. E' stato raggiunto quindi il quorum di due terzi previsto dalla legge per rendere efficace la nomina del presidente.
Fatto il presidente, con l'accordo tutto interno al Centrodestra tra la Lega e Forza Italia, si apre ora il capitolo delle nomine. La prima casella da riempire è quella della Tgr (e Gr). Il consiglio di amministrazione si riunisce giovedì 27 settembre alle ore 14 per la sostituzione del direttore Vincenzo Morgante, il cui mandato scade ufficialmente il 30 settembre (e che da lunedì prossimo guiderà Tv2000). Secondo quanto Affaritaliani.it è in grado di anticipare, il sostituto alla direzione della Testata Giornalista Regionale sarà un interno, quindi un interim (almeno per qualche mese), gradito e indicato in particolare dalla Lega. Il Carroccio infatti considera fondamentale il legame con il territorio e quindi l'informazione regionale.
Da lunedì poi partirà la discussione per le altre nomine. A Rai Sport Bruno Gentili, nominato ad interim, è in odor di pensione e la sua sostituzione potrebbe arrivare nel giro di pochi giorni, massimo una decina. Per quanto riguarda il Giornale Radio la direzione è ora affidata a Roberto Pippan, ma l'interim scade domenica e per qualche giorno, quindi, il Giornale Radio resterà automaticamente a capo della testata radiofonica. Anche in questo caso, comunque, nel giro di 7-10 giorni dovrebbe arrivare il nuovo direttore.
Ma la vera polpa sono le direzioni dei telegiornali. Lo schema secondo il quale alla Lega - che ha avuto il presidente - andrebbe il Tg2 e al Movimento 5 Stelle il Tg1, lasciando il Tg3 al Pd, non trova conferme. Non è escluso - spiegano fonti politiche ad Affaritaliani.it - che il Centrodestra unito, e qui si spiega meglio l'accordo ad Arcore tra Salvini e Berlusconi che ha portato l'ok a Foa anche da parte di Forza Italia - possa prevedere un nome gradito ai tre partiti della coalizione per il Tg della prima rete. Siccome il Centrodestra il 4 marzo scorso ha ottenuto il 37%, cinque punti in più del M5S, avrebbe diritto alla direzione del Tg1. Per i grillini ci sarebbe comunque la 'consolazione' con il Tg2 (e forse del Giornale Radio) mentre il Tg3 verrebbe effettivamente lasciato in area Pd-sinistra.
Per quanto riguarda le direzioni Rete, invece, per Rai Uno la Lega sarebbe orientata a confermare un nome che gira ormai da mesi, quello di Marcello Ciannamea, mentre per la seconda Rete resta in pole Maria Pia Ammirati, ex vicedirettrice di Rai1, dal 2014 a capo di Rai teche e molto gradita ai 5 Stelle.
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