Politica
Regionali, 'bomba' sul Centrodestra. La Lega pronta a correre da sola
Regionali Centrodestra/ Scontro su Puglia e Campania. E a cascata... Il retroscena
Ancora in forse il vertice del Centrodestra tra Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani per cercare un faticoso accordo sulla telenovela delle candidature alle prossime elezioni regionali di settembre. I nervi sono tesi e nessuno ha voglia di fare pronostici. Questa mattina Silvio Berlusconi ha ricordato l'accordo siglato lo scorso ottobre che prevedeva Raffaele Fitto (Fratelli d'Italia) in Puglia e Stefano Caldoro (Forza Italia) in Campania. Ma il Carroccio non ci sta, chiede rinnovamento nei nomi e vuole la guida di una Regione del Sud (ora si ferma a Umbria e Sardegna) per completare la trasformazione in partito nazionale.
Nelle ultime ore, secondo quando Affaritaliani.it è in grado di rivelare, si fa strada l'ipotesi clamorosa che la Lega, qualora si trovasse di fronte al muro di Meloni e Tajani indisponibili a rimettere in discussione la vecchia intesa, potrebbe correre da sola e con propri candidati in Puglia e in Campania. Una frattura nel Centrodestra che avrebbe conseguenze politiche inevitabili anche a Roma, in un momento in cui le polemiche non mancano per il diverso atteggiamento tra i partiti del Centrodestra nei confronti del governo Conte.
L'eventuale corsa solitaria del Carroccio nelle due Regioni del Mezzogiorno potrebbe anche avere un effetto a cascata e portare la coalizione a dividersi nelle Marche, in Toscana e in Veneto, dove, sondaggi alla mano, Luca Zaia non avrebbe problemi e verrebbe riconfermato presidente anche senza l'appoggio di Fratelli d'Italia e Forza Italia. Sul Veneto, oltre ai problemi legati al tavolo nazionale delle Regionali, c'è anche la questione autonomia. I leghisti contestano lo scarso sostegno degli alleati a Roma, non sul territorio, alla storica battaglia del Carroccio. Un motivo in più che giustificherebbe la corsa solitaria.
Resterebbe il punto interrogativo sulla Liguria dove Giovanni Toti mette tutti d'accordo e non appartiene a nessuno dei tre grandi partiti del Centrodestra. Alla fine per Salvini questa decisione, non facile da prendere ma che al momento non si può escludere, non sarebbe oggettivamente molto dolorosa. In base all'accordo la Lega avrebbe infatti il Veneto, dove vince quasi sicuramente anche da sola, e la Toscana, dove la sconfitta è molto probabile dopo quanto accaduto in Emilia Romagna. E quindi, in sostanza, non cambia nulla. A perderci di più rischia di essere Fratelli d'Italia che stando ai vecchi accordi esprime il candidato nelle Marche e in Puglia, Regioni dove sondaggi alla mano il Centrodestra (unito però) è in testa e può vincere. Più difficile la battaglia in Campania vista la grande popolarità di Vincenzo De Luca dopo l'emergenza coronavirus.