Politica
Regionali, Schlein punta sul flop del Pd. Sotto il 20% Bonaccini può perdere
Il voto in Lombardia e nel Lazio si inserisce nella sfida per la segreteria del Pd
Regionali, Terzo Polo in campo per Schlein, con la speranza di "rubare" Guerini al Pd
19% in Lombardia e 19,3% nel Lazio. Sono i risultati del Partito democratico alle ultime elezioni politiche del 25 settembre 2022. E sono anche il punto di partenza fondamentale in vista delle primarie Dem del 26 febbraio. Stefano Bonaccini, favorito nel voto tra gli iscritti (ma la partita dei gazebo è aperta), rappresenta in qualche modo l'establishment classico del Pd e quindi un buon risultato alle elezioni regionali del 12-13 febbraio rafforzerebbe proprio la candidatura del Governatore uscente anche alle primarie del popolo di sinistra.
Le stime e le ipotesi che si fanno all'interno sono che, nonostante la quasi certa sconfitta sia in Lombardia sia nel Lazio, un Pd sul 20% o anche sopra favorirebbe proprio Bonaccini in vista del 26 febbraio. Paradossalmente, la sua principale competitor, Elly Schlein, punta sulla rottura, su un cambiamento forte e deciso. E quindi, sempre paradossalmente, all'ex vice-presidente della Regione Emilia Romagna andrebbe bene una sconfitta di lista del Pd o comunque un risultato deludente e al di sotto di quello delle Politiche. In quel caso - secondo quanto raccontano i Dem - si creerebbe una sorta di effetto di forte delusione tra la base e gli elettori aumentando così la voglia di cambiamento e di rottura.
Senza dimenticare che il Terzo Polo, Azione-Italia Viva, potrebbe scendere in campo e votare Schlein con la speranza che un'eventuale vittoria di Elly favorirebbe l'uscita di diversi esponenti moderati (magari anche il presidente del Copasir ed ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini) verso i moderati centristi. Anche perché con Schlein al timone la strada è certamente quella di un'alleanza con il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte e con la bicicletta Sinistra Italiana-Verdi. Insomma, attenzione al dato di lista del Pd in Lombardia e Lazio anche per gli sviluppi interni alla sfida congressuale nel Pd.