Politica

Renzi, Berlusconi dietro le quinte sostiene il governo. Ecco come


Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)


Raffaele Fitto lo ha spiegato molto bene su Affaritaliani.it: "Il Centrodestra è come un negozio. In vetrina Berlusconi si fa vedere con Salvini ma nel retrobottega tratta con Renzi". E, di fatto, il Patto del Nazareno è più vivo che mai. L'ex Cavaliere ha ventilato l'ipotesi di essere presente alla manifestazione contro il governo organizzata dalla Lega l'8 novembre a Bologna, scatenando i malumori della componente meno salviniana di Forza Italia. Fatto sta che in ogni caso quella di Berlusconi nel capoluogo emiliano sarebbe soltanto una fugace apparizione, giusto per tenere buoni i rapporti con il Carroccio.

Dietro le quinte, però, il leader azzurro subisce ormai un pressing fortissimo del cosiddetto 'Partito di Mediaset' che non vuole assolutamente mettere a rischio l'esecutivo e non si fida di Salvini. I figli dell'ex premier, Marina e Piersilvio in testa, Gianni Letta, Fedele Confalonieri e circa la metà dei parlamentari azzurri intendono proseguire con una opposizione morbida nei confronti del governo del Pd, pronti - come è accaduto sul ddl Boschi - a intervenire per togliere le castagne dal fuoco a Renzi (in caso di pericolo serio per la maggioranza). Berlusconi, obtorto collo, riscopre così la famigerata politica dei due forni, un po' con la Lega e un po' con l'esecutivo.

Non a caso, considerando la probabile uscita di 6-7 senatori di Area Popolare (guidati da Gaetano Quagliariello) dall'Ncd di Alfano, riportando verso il basso i numeri dell'esecutivo a Palazzo Madama, nelle prossime settimane altri 8-10 senatori di Forza Italia sarebbero pronti a passare con il gruppo Ala di Denis Verdini, appoggiando quindi il presidente del Consiglio. Ormai è un dato di fatto, ogni volta che per l'ex sindaco di Firenze si intravede all'orizzonte un problema è pronto il soccorso di Forza Italia. E Berlusconi, che subisce fortemente l'influenza del 'Partito di Mediaset', non fa nulla per impedire la fuoriuscita di parlamentari verso l'area del governo, anche se ufficialmente e formalmente si dichiara all'opposizione. Proprio come quando ha ipotizzato la presenza alla manifestazione leghista di Bologna.