Politica

Renzi può 'fregare' Calenda. Il Centro e la sfida delle Europee

di Alessandro Amadori*

L'ex premier all'assalto dei voti di Forza Italia

Matteo Renzi ha in mente di presentarsi alle Europee con una nuova formazione che si chiamerà “Il Centro”

 

I sondaggi svolti nel mese di ottobre restituiscono un quadro delle intenzioni di voto che si può così riassumere. FdI rimane il partito con più consensi: se si votasse oggi, il partito di Giorgia Meloni prenderebbe fra il 28 e il 29 per cento. Al secondo posto c’è il Partito Democratico, con una quota attorno al 20 per cento, seguito a distanza di tre punti dal Movimento 5 Stelle che oscilla fra il 15 e il 17 per cento. Il partito di Giuseppe Conte, nonostante nei mesi scorsi abbia recuperato rispetto a quello di Elly Schlein, non è ancora riuscito a diventare la seconda forza politica del Paese. Subito fuori dal podio ci sono i due alleati di governo di Fratelli d’Italia: la Lega fra il 9 e il 10 per cento e Forza Italia attorno al 7 per cento. Nel complesso la coalizione di centrodestra ha fra il 45 e il 46 per cento dei consensi e conferma di non essere scesa rispetto al risultato avuto alle elezioni politiche del 2022.

Dopo i “Big”, troviamo poi cinque partiti più piccoli tra il 2 e il 4 per cento: Azione è appunto al 4 per cento circa, Alleanza Verdi-Sinistra è al 3,5 per cento, Italia Viva fra il 2 e il 3 per cento, Più Europa supera di poco il 2 per cento e Italexit è sul filo del due per cento. Chiediamoci dunque: quali, tra i partiti di centro, potrebbero superare la soglia del 4 per cento alle prossime elezioni europee? Se le cose stanno come abbiamo detto, il partito a vocazione centrista con la ragionevole certezza di superare la soglia è Forza Italia. Fra i partiti minori,  Azione è sulla linea del 4 per cento mentre Italia Viva è in media di un punto percentuale più in giù. Matteo Renzi, tuttavia, ha in mente di presentarsi alle europee con una nuova formazione, che si chiamerà “Il Centro”. Basterà questo a creare un nuovo appeal elettorale per il senatore di Rignano? Al momento, non lo sappiamo. Il vero punto in realtà sarebbe un altro, ossia la possibilità di un’alleanza per così dire di scopo fra la nuova etichetta politica di Renzi e non tanto la lista di Carlo Calenda, quanto la formazione Più Europa. Non a caso, Renzi ha dichiarato, al lancio del suo nuovo marchio, che l’impostazione della campagna elettorale sarà tutta sulla questione dell’Europa, di come evitarne un indebolimento prospettico di cui si percepiscono alcuni segnali, anche legati alle grandi crisi internazionali.

Se “Il Centro” dovesse raccogliere il bacino di voto fidelizzato sia di Renzi (attorno al tre per cento) sia di Più Europa (attorno al 2 per cento) effettivamente la nuova formazione potrebbe entrare nel parlamento europeo, e giocare una nuova partita. A questo punto si ritroverebbe a condividere la posizione “centrista” con Forza Italia. E Calenda? Il suo quattro per cento sarebbe in bilico, anche perché “Il Centro” potrebbe sottrargli voti preziosi, per via di una concorrenza tutta interna al centro stesso. Ancora una volta, i destini di Renzi e di Calenda appaiono, nonostante tutto, intrecciati fra loro.

*politologo e sondaggista