Politica

Renzi sui genitori arrestati: "Domiciliari abnormi, ma non grido ai complotti"

Matteo Renzi sull'arresto dei genitori: "se io non avessi fatto il politico, i miei genitori non avrebbero subito questo"

Matteo Renzi dopo l'arresto dei genitori: "se non avessi fatto politica, i miei genitori non avrebbero subito questo"

"Non grido ai complotti: chiedo che i processi si facciano nelle aule dei tribunali e non sul web o nelle redazioni dei giornali", "I miei genitori, come tutti, hanno diritto a un processo giusto e spero rapido" perche' "tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge". Lo scrive Matteo Renzi nella sua e-news, nella quale poi prosegue: "Chi ha letto le carte e ha un minimo di conoscenza giuridica sa che privare le persone della liberta' personale per una cosa come questa e' abnorme".

"Anche se in tanti cercano parole di consolazione, io conosco la verita' che nessuno vuole dire: se non avessi fatto politica, oggi i miei genitori non subirebbero questo". Lo scrive Matteo Renzi nella e-news con cui commenta le vicende dei suoi genitori. "Avevo immaginato di scrivervi tutta un'altra E-News" racconta Renzi: "Pensavo di raccontarvi l'entusiasmo di questo fine settimana. Ho girato molto in Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte per presentare il libro 'Un'altra strada'. E ho trovato un'accoglienza superiore alle piu' rosee aspettative. Ovunque centinaia di persone, voglia di non mollare, desiderio di discutere. Le foto di questi giorni parlano chiaro", "poi ieri sera mentre firmavo copie a Nichelino, in un centro anziani della periferia di Torino (perche' questo tour serve anche per ritornare in mezzo alla gente di tutti i giorni), la notizia piu' assurda che potessi ricevere, una notizia che gela il sangue: i miei genitori ai domiciliari". L'ex premier ringrazia "le migliaia di persone che mi stanno scrivendo per dare solidarieta'" e puntualizza tre temi: "Tutti i cittadini sono uguali davanti alla Legge. I miei genitori, come tutti, hanno diritto a un processo giusto e spero rapido. Non grido ai complotti: chiedo che i processi si facciano nelle aule dei tribunali e non sul web o nelle redazioni dei giornali. Noi aspettiamo le sentenze, ma le sentenze si pronunciano in tribunale e non nelle piazze populiste". Inoltre "chi ha letto le carte e ha un minimo di conoscenza giuridica sa che privare persone della liberta' personale per una cosa come questa e' abnorme (emblematico il post di Enrico Mentana, che certo non puo' essere tacciato di renzismo)". Infine "chi conosce la realta' sa che quelle carte, peraltro, non corrispondono al vero. Ma per questo ci sara' il processo. Tra cinque anni, tra dieci anni, quando tornera' la calma e si potra' analizzare con serenita' cio' che e' accaduto in questo periodo alla mia famiglia, saranno in tanti a stupirsi. Chi ha letto il libro 'Un'Altra Strada' sa a cosa mi riferisco".

"A questo punto - prosegue Renzi - c'e' solo una cosa da fare. Mantenere la calma. Sapere che il tempo fara' giustizia di tutte le bugie. Avere lucidita' e pazienza". Parlando "da uomo delle istituzioni", afferma l'ex segretario Pd, "dico: mi fido della giustizia. Questo e' un grande Paese e io credo nell'Italia, sempre. Non riusciranno a farmi parlar male dell'Italia, non riusciranno a farmi parlar male dei giudici. Chi vuole il mio fallo di reazione, non lo avra'. Ne' oggi, ne' mai". Ma "da figlio: ho il cuore gonfio di amarezza. Mi basta che lo sappiano i miei figli e i loro cugini. E vedere la loro chat whatsapp di queste ore mi commuove e mi fa pensare che i dieci nipoti conoscono bene i loro nonni. E sanno che persone sono". "Anche se in tanti cercano parole di consolazione, io conosco la verita' che nessuno vuole dire: se non avessi fatto politica, oggi i miei genitori non subirebbero questo - assicura Renzi -. Lo sanno anche i sassi. Se loro sono in questa situazione umiliante e' colpa del mio impegno politico di questi anni. Tutti noi siamo figli. E sappiamo che e' doloroso far soffrire la tua mamma, il tuo babbo. Ti capita di farli soffrire quando la pagella non e' quella che pensavano, quando torni troppo tardi dalla discoteca, quando salti scuola, quando fai una stupidata adolescenziale. E' capitato a tutti noi, e' capitato a me. Non avrei mai pensato, pero', di farli soffrire cosi'. Per colpa del mio impegno civile. E mi piacerebbe dire: prendetevela con me. Non con la mia famiglia". "E tuttavia - conclude - concepisco la politica non come figlia di un'ambizione personale, ma come un dovere civile. Dunque: non mollo di uno solo centimetro. Anzi. Mi scuso con gli amici di Torino che mi hanno aspettato ieri. Ho dovuto per ovvi motivi interrompere il tour di presentazione. Ripartiremo allora proprio da Torino: appuntamento per venerdi' 22 febbraio alle 18. Ho chiesto di prenotare una sala grande il doppio di quella che avevamo fissato ieri. Perche' deve essere chiaro anche plasticamente che io non mollo. Che noi non molliamo. Ci vediamo venerdi' 22 febbraio alle 18 a Torino e alle 21.30 a Genova. Presentiamo 'Un'Altra Strada'. Se qualcuno pensa di fermarmi, non mi conosce. Non ci conosce". Infine una chiosa: "Inutile dire che la vicenda dei miei genitori ha totalmente oscurato tutto cio' che e' accaduto ieri nel mondo della politica. Basta leggere i quotidiani di oggi per rendersene conto. Un capolavoro mediatico, tanto di cappello".