Politica

Richard Gere testimone contro Salvini. Ma dimentica Biden sotto impeachment

Di Giuseppe Vatinno

Il radical chic Usa al processo contro il leader della Lega

Il 9 agosto 2019, non avendo altro di meglio da fare nelle sue ville dorate, era salito a bordo cella Ong spagnola che stazionava vicino a Lampedusa, con i migranti

 

Ieri Matteo Salvini ha ricordato che Richard Gere testimonierà alla prossima udienza del 6 ottobre contro di lui avendo richiesto la sua testimonianza la parte civile della Ong Open Arms che poi ha avvisato anche l’avvocata di Salvini, Giulia Bongiorno.

Quindi vedremo il protagonista di film di successo come “Ufficiale e gentiluomo” varcare la soglia del carcere palermitano dell’Ucciardone. Che non si fa per provare il brivido della realtà dopo tanta finzione cinematografica! (che però non l’hanno mai portato a vincere nemmeno un premio Oscar).

Ma perché l’attore è stato chiamato in causa?

Il 9 agosto 2019, non avendo altro di meglio da fare nelle sue ville dorate, era salito a bordo cella Ong spagnola che stazionava vicino a Lampedusa, con i migranti.

L’attore aveva assunto l’aria più contrita che gli era possibile, aveva atteggiato il volto a buon Samaritano, aveva luccicato gli occhietti una volta sexy che hanno fatto innamorare le donne del mondo intero e aveva cominciato la litania tramite videomessaggio:

“Abbiamo portato tutta l’acqua e il cibo possibile.

Vengono tutti dall’Africa mentre l’equipaggio da tutte le parti del mondo, maggiormente dall’Europa. Stanno tutti bene, prima erano su due barche nel mezzo del mare. Una delle due è tornata indietro, presa dalla guardia costiera libica. Non sappiamo cosa sia accaduto a loro…Le persone che vedete a bordo sono qui solo grazie alle donazioni fatte a Open Arms. E ora la cosa più importante per loro è arrivare in un porto libero/sicuro, scendere dalla barca e iniziare una nuova vita. Quindi per favore supportateci, supportate la Open Arms e tutte queste persone e i loro fratelli e sorelle”.

E poi ancora:

«Li ho guardati negli occhi, li ho tenuti per mano, ho ascoltato le loro storie. L’Italia deve vedersela con l’Africa, la Germania con i rifugiati dei Balcani. L’Europa ha una responsabilità enorme nello sfruttamento di centinaia di anni. Oggi le stesse colpe le ha la Cina, paese dove non posso entrare per la mia vicinanza al Tibet».

Ricordiamo che l’accusa a Matteo Salvini, allora ministro dell’Interno nel governo giallo – verde, è quella di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, per non aver soccorso il 4 agosto del 2019 i migranti per due settimane.

L’attore si trovava in Italia in vacanza e così –sentita la terribile notizia che un ministro della Repubblica voleva difendere i confini della sua Patria- aveva affittato una imbarcazione –lui può- e si era fiondato a bordo.

Ora che queste star di Hollywood siano prese a corrente alternata da fregole radical – chic è cosa purtroppo ben conosciuta, quasi nessuna di esse ne è immune, ma che debbano venire a scassare i cabbasisi in Italia –come direbbe un siciliano celebre- quando hanno ben altri guai negli Usa è cosa che desta meraviglia.

Se Gere ha tanta voglia di cacciarsi in guai giudiziari avrebbe infatti una più comoda occasione in casa sua visto quello che sta succedendo a “Boom boom” Hunter il figlio di “Sleepy” Joe Biden, incriminato per possesso illegale di armi.

Ed anche il padre, tra un sonnellino e l’altro, non è messo meglio.

È stata inviata infatti la procedura di impeachment nei suoi confronti per corruzione ed abuso di potere.

Se proprio Richard Gere sente la necessità di aiutare i migranti potrebbe prendersene qualcuno nelle sue numerosissime ville in cui conduce una esistenza dorata e lasciare perdere i ministri di una potenza straniera che hanno fatto solo il loro dovere.