Politica
Riforma giustizia, qualcosa si muove ma è ancora poco. Ecco le 4 grandi novità
L’ultima parola spetta ora al Parlamento, che nell’iter di approvazione della legge potrà emendare il testo, migliorandolo
Riforma della Giustizia, qualcosa si muove ma è ancora poco
Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge di riforma della giustizia, presentato dal Ministro della giustizia Carlo Nordio. Quattro, a nostro avviso, le principali novità.
Custodia cautelare e contraddittorio preventivo
Nei casi previsti dalla legge per l’applicazione delle misure cautelari (quando sussiste almeno una delle esigenze cautelari: pericolo di fuga, di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato), assume maggiore impronta garantista l’interrogatorio di garanzia (quello che si volge oggi davanti al Gip entro cinque giorni dall’applicazione della misura). Il ddl prevede che, per la sola custodia cautelare in carcere (dunque non per la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari), l’interrogatorio di garanzia si svolga davanti a tre giudici e non più uno. Misura condivisibile ma che troverebbe applicazione solo dopo due anni dall’eventuale entrata in vigore della riforma al fine di implementare l’organico della magistratura.
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Sarebbe invece di immediata applicazione, qualora la riforma fosse approvata, il nuovo istituto del contraddittorio preventivo. L’indagato sarebbe sottoposto ad interrogatorio di garanzia prima dell’eventuale applicazione della misura cautelare, a seguito di regolare contraddittorio tra accusa e difesa, davanti al giudice. Da tale istituto resterebbero esclusi i reati più gravi per non vanificare l’effetto a sorpresa di certe operazioni. Un istituto che non condividiamo, perché il giudice e il pm farebbero la parte del leone contro l’indagato: se non parli finisci dentro. Sarebbe invece stato necessario limitare al massimo le ipotesi in cui poter applicare la custodia cautelare in carcere, preferendo quelle meno afflittive e implementando l’uso del braccialetto elettronico per gli arresti domiciliari.