Politica
Roma sommersa da rifiuti e bollettini: la CGIL attacca l'Ama. È polemica
I cittadini in rivolta, stufi di pagare un "balzello" che spesso è scaduto o frutto di cartelle "pazze"
Roma sommersa dai rifiuti: è polemica sul "disservizio" dell'Ama. Cgil e cittadini all'attacco
A quel punto Ama ha scritto a Conti una lettera molto bizzarra in cui dava addirittura la colpa alla cache dei browser che a loro dire sarebbe stata “sporca”, ingannando così gli sprovveduti cittadini.
Meno male che abbiamo ora anche l’Ama informatica. Siccome la risposta non ha convinto ovviamente nessuno si è innestata una polemica in cui c’entra la CGIL, che ha attaccato l’Ama. "A poco più di un anno dalla definizione del nuovo assetto dei vertici di Ama riteniamo giusto valutare l'impatto che l'attuale gestione ha avuto sulla qualità̀ del servizio. Se nel passato avevamo denunciato il forte squilibrio tra la periferia e il centro, che manteneva un aspetto più decoroso, oggi non possiamo che riconoscere all’attuale management il superamento di questo divario: il livello del disservizio è drammaticamente uguale in tutti i quartieri di Roma, dal centro alla periferia", così si esprime il segretario della Cgil Roma e Lazio Natale Di Cola e il segretario della Fp Cgil Roma e Lazio Giancarlo Cenciarelli.
A questo punto il Corriere, tramite i suoi giornalisti, ha replicato che è strano che la CGIL Roma che tante volte ha coperto alcuni dipendenti lavativi, ora improvvisamente la pensasse all’opposto e a quel punto la polemica si è fatta ancor più generale.
Resta il fatto che i cittadini sono stufi di pagare un balzello che spesso è pure scaduto oppure frutto di cartelle “pazze”, con relative more. La vicenda Ama si perpetua da decenni ma non se ne riesce ad uscire, anzi si peggiora di anno in anno. Ma è possibile che Roma, Capitale d’Italia, e gioiello turistico del mondo, in gara per ospitare Expo 2030, debba soggiacere ad una azienda che non riesce a svolgere il proprio lavoro decentemente?
E poi chiede pure i soldi per un lavoro non svolto? È vero che ormai in Italia succede di tutto ma sarebbe il caso di affrontare definitivamente la questione a livello nazionale.