Politica
Roma sommersa da rifiuti e bollettini: la CGIL attacca l'Ama. È polemica
I cittadini in rivolta, stufi di pagare un "balzello" che spesso è scaduto o frutto di cartelle "pazze"
Roma sporca e sommersa da bollettini da pagare: la Cgil attacca l'Ama
In questi giorni sono in scadenza i bollettini Ama, la municipalizzata ai rifiuti del Comune di Roma.
Da quando i Cinque Stelle -con l’amministrazione di Virginia Raggi- tolsero misteriosamente la domiciliazione bancaria ora ogni semestre c’è la lotteria dell’invio dei bollettini dei pagamenti che quando arrivano per posta sono pure scaduti con relative sanzioni. Qualche giorno fa gli utenti inferociti hanno assaltato la sede Ama preposta e c’è voluta la Polizia per sedare gli animi.
Del resto pagare più di tutti in Italia e forse in Europa per un servizio inesistente o quasi dà –per così dire- un pochino fastidio ai cittadini. Spesso si sono visti filmati in cui la differenziata viene rimescolata sui camioncini e i cittadini rimpiangono a questo punto i meravigliosi cassoni in cui si buttava tutto insieme a Malagrotta. Con l’introduzione della raccolta differenziata invece tutto è peggiorato perché Ama lascia l’immondizia per giorni e giorni, attirando uccelli, ratti e da poco anche serpenti, in una sorta di zoo pubblico. Roma infatti è sempre stata ostaggio dell’immondizia, basta ricordare che Virginia Raggi finì in prima pagina suk New York Times.
Ma veniamo alla recente polemica. Qualche giorno fa dei cittadini si lamentano perché volevano conferire dei rifiuti ad una isola ecologica e hanno controllato gli orari sul sito, naturalmente sbagliati. Sono andati in due centri e li hanno trovati entrambi chiusi. Hanno quindi scritto al Corriere della Sera, alla utilissima rubrica di Paolo Conti che l’ha pubblicata.