Salvini e Grillo: lotta a destra
Salvini sta cadendo nell'errore di glorificare Grillo, suo diretto concorrente
Sembra chiaro che l’ordine di scuderia che hanno ricevuto i Cinque Stelle da Grillo sia quello di “barra a destra”, sfruttando la tradizionale confusione ideologica che alligna nel Movimento, fin dalle sue origini.
Confusione, peraltro, comune a tutti i movimenti populisti, tra cui lo stesso fascismo che mantenne fino alla fine una componente di “sinistra” grazie a Nicola Bombacci e Giuseppe Bottai (che tramite la rivista Il Primato diede voce alla fronda).
Il ragionamento di Grillo appare semplice: la gente si è stufata della Ue e dei migranti e quindi ci spostiamo a destra.
Il M5S abbandona quindi le solo apparenti posizioni di sinistra che finora avevano danneggiato il Pd per andare a caccia di voti nell’area di Salvini (e della Meloni) visto che quella di Berlusconi, liberale ed europeista, non è in competizione con loro.
Ed in questo probabilmente Salvini sbaglia a voler difendere il Movimento a tutti i costi; Salvini naturalmente lo fa in ottica anti - Berlusconi, per rafforzarsi nel centro - destra e così puntare alla leadership, ma così facendo indebolisce principalmente se stesso, visto che il bacino elettorale dei Cinque Stelle e della Lega è lo stesso.
A Salvini sarebbe più utile tenere a cauta distanza Grillo rimarcando l’evidente incapacità amministrativa della classe dirigente pentastellata, come gli esempi di Roma e Torino ci mostrano ogni giorno.