Salvini spariglia per andare al voto. Il dialogo serve a "tenere buona" FI - Affaritaliani.it

Politica

Salvini spariglia per andare al voto. Il dialogo serve a "tenere buona" FI

Di Alberto Maggi

E 'offre' a Berlusconi il Colle per bloccare il governo Ursula

Primo obiettivo: liquidare Conte e farlo uscire definitivamente da Palazzo Chigi. Su questo punto i due Matteo, Salvini e Renzi, marciano divisi per colpire uniti lo stesso bersaglio. E infatti senza Italia Viva il premier dimissionario ha chance pari quasi allo zero. Ma la domanda che tutti si fanno in queste e se l'ex ministro dell'Interno abbia sinceramente aperto alle larghe intese e cioè al governissimo tutti dentro magari con Mario Draghi presidente del Consiglio.

La risposta, secondo quanto Affaritaliani.it può rivelare, è no. L'ex titolare del Viminale del Conte I finge di seguire la linea Giorgetti dell'unità nazionale, ma in realtà punta tutto sulle elezioni politiche anticipate già in aprile per andare a Palazzo Chigi come premier. Le aperture al dialogo, in particolare su temi cruciali come Fisco e giustizia, servono per "tenere buona" Forza Italia e i piccoli del Centrodestra, da Giovanni Toti all'Udc fino a Noi con l'Italia di Maurizio Lupi. Il tutto anche perché un'eventuale partecipazione della Lega a un esecutivo di larghe intese guidato dall'ex presidente della Bce regalerebbe un'autostrada elettorale a Giorgia Meloni, che starebbe ovviamente all'opposizione, con Fratelli d'Italia che potrebbe arrivare in pochi mesi fino al 30%, primo partito superando il Carroccio.

L'unico neo nella strategia salviniana è la possibilità che Forza Italia e i piccoli del Centrodestra si stacchino e diano vita insieme a Pd, M5S e Italia Viva alla cosiddetta maggioranza Ursula, certamente non con Conte premier ma magari con Paolo Gentiloni. Salvini ai suoi più stretti collaboratori continua a dire che Berlusconi gli ha assicuratio e garantito che non lo farà mai e poi mai, ma il timore in casa Lega c'è tutto. Anche perché l'ex Cavaliere potrebbe in questo modo riformare la legge elettorale in senso proporzionale facendo diventare Forza Italia e i centristi l'ago della bilancia nel 2023. La contromossa di Salvini è stata la candidatura di Berlusconi al Quirinale. Una sorta di 'dono' al leader azzurro in cambio della chiusura oggi alla coalizione Ursula facilitando così lo sbocco verso le elezioni.