Politica
Salvini sposa Draghi per sdoganarsi in Europa con l'occhio a Palazzo Chigi
Di Alberto Maggi
"Passano gli anni ma otto son lunghi...", canta Adriano Celentano nella celebre canzone 'Il ragazzo della via Gluck'. Le parole del successo del Molleggiato calzano a pennello per descrivere quanto accaduto a Matteo Salvini dal 2013 a oggi, 6 febbraio 2021. Otto anni fa il leader della Lega iniziava insieme a Claudio Borghi il 'Basta eurotour', girando da Nord a Sud in vista delle elezioni europee del 2014, quelle della prima rinascita del Carroccio, raccontando che l'Italia sarebbe dovuta uscire dalla moneta unica e che solo fuori dall'euro c'erano salvezza e speranza.
Poi, dopo il burrascoso passaggio al governo con Giuseppe Conte e i 5 Stelle, è arrivata la pandemia e l'Europa (in ritardo) si è finalmente svegliata con i 209 miliardi del Recovery Fund. Con la caduta dell'esecutivo giallo-rosso, per mano di Matteo Renzi, proprio colui che nel 2019 sbarrò la strada delle urne all'ex ministro dell'Interno, è arrivata la svolta Mario Draghi, il "Ronaldo che non può stare in panchina", come ha detto il suo amico Giancarlo Giorgetti. Che di professione fa il deputato (di lungo corso) e soprattutto il vicesegretario della Lega. Negli ultimi giorni GG ha lavorato ai fianchi Salvini, convincendolo a dare credito a SuperMario, con il quale c'è "piena sintonia", parole del segretario leghista dopo le consultazioni con il premier incaricato.
A questo punto è scontato, salvo colpi di scena, l'ingresso del Carroccio nel governo di salvezza nazionale. Per Salvini si tratta anche di un investimento sul futuro. Restando sovranisti e anti-euro, infatti, non si può andare a Palazzo Chigi, questo ormai è chiaro a tutti. "Non si governo contro l'Europa", spiega un parlamentare leghista di lungo corso, "anche perché in due giorni se vogliono ti fanno schizzare lo spread". E quindi Salvini, andando al governo con il più europeista degli italiani, Draghi, punta a sdoganarsi presso le principali cancellerie europee, facendo dimenticare gli anni della contrapposizione a Bruxelles simile a quella di Nigel Farage. Obiettivo, quando si voterà, Palazzo Chigi. Ha proprio ragione Celentano, e la Lega lo dimostra, "passano gli anni ma otto son lunghi...".