Politica

"Scambio politico" tra Lega e FdI. Accelerazione su autonomia-premierato

di redazione politica

Odg al Senato, opposizioni furiose


 

Autonomia: no da Senato a mozione minoranza, su alcune parti ok del governo*

No alla mozione delle opposizioni sui 'profili critici dell'autonomia differenziata' presentata oggi in Senato relativamente alle parti per le quali il governo ha espresso parere negativo. Contrari sono stati 85, favorevoli 65. Sulla mozione si è astenuta Italia Viva. Approvate invece le parti su cui il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli ha espresso parere governo positivo. Nel testo respinto si invitava, tra le altre cose, il governo a "assicurare che siano definiti ed attuati compiutamente e preventivamente tutti i livelli essenziali delle prestazioni", i cosiddetti Lep "prima di procedere a qualsiasi trasferimento di competenze a una o più Regioni". Chiesto inoltre di "favorire in sede di esame parlamentare modifiche volte a garantire il pieno coinvolgimento del Parlamento". Sul primo punto il ministro dice no perché "pretendere che prima di votare emendamenti si possano definire centinaia di Lep è un tentativo di bloccare la legge".

I firmatari chiedevano anche di "escludere che possano essere oggetto di autonomia differenziata le seguenti materie: norme generali sull'istruzione; tutela dell'ambiente, ecosistema e beni culturali; commercio con l'estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione; professioni; tutela della salute; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia; previdenza complementare e integrativa; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; credito a carattere regionale".

Ultima richiesta quella di "monitorare gli effetti della differenziazione su tutte le regioni, non solo quelle con le quali si raggiunge l'intesa, anche al fine di prevenire fenomeni di frammentazione amministrativa e normativa e duplicazioni di enti, prevedendo espressamente che, in caso di necessità, le intese possano essere sospese o cessate, in tutto o in parte, per motivi legati all'interesse nazionale e con atto del Parlamento". Su questo punto Calderoli aveva detto: "Il parere è favorevole con la seguente riformulazione: 'a favorire, nel corso dell'esame parlamentare del disegno di legge Atto Senato 615, modifiche volte a prevedere forme di monitoraggio degli effetti della differenziazione su tutte le Regioni, non solo quelle con le quali si raggiunge l'intesa, anche al fine di prevenire fenomeni di frammentazione amministrativa e normativa e duplicazione degli enti".