Politica

Scissione Pd, tutti si interroghino sui dubbi di Bersani

Scissione nel Pd, tutti si interroghino sui dubbi di Bersani

Di Ernesto Vergani

Con lo spettro della scissione, positivo che Pier Luigi Bersani pone complesse questioni che un partito di sinistra deve affrontare. Come conseguenza l’ex segretario sostiene di tenere il Congresso da giugno all’autunno, proprio per decidere come affrontare tali argomenti. E di conseguenza per Bersani il Governo deve operare tranquillamente fino alla scadenza del 2018. L’ex presidente del Consiglio e attuale segretario del Pd Matteo Renzi, vuole invece già con l’Assemblea di sabato aprire di fatto il Congresso per svolgerlo a marzo o ad aprile.

Bersani vuole fare un ragionamento programmatico unitario, Renzi qualcosa di più veloce: probabilmente così è sicuro di vincere. Bersani non dice come Renzi ha affrontato siffatte questioni. Il che non vuol dire che non potrebbe essere lo stesso Renzi a riaffrontarle con quell’auspicata visione condivisa. Oppure potrebbe essere qualcun altro, una sintesi, come il ministro della Giustizia Andrea Orlando.

Ecco gli argomenti di Bersani nella lettera all’Huffington Post. Scrive: "Nel mondo, in Europa e in Italia, col ripiegamento della globalizzazione, emerge una nuova destra non liberista, ma sovranista, identitaria e protezionista. Le disuguaglianze, l'umiliazione e lo smarrimento del lavoro, l'emigrazione alimentano culture di chiusura e aggressive. È in corso dunque una possibile regressione che può coinvolgere anche una parte dei nostri mondi".  Si chiedano – considerando che nessuno ha la bacchetta magica - i militanti del Pd, gli italiani in genere. Che cosa ha fatto Renzi circa questi temi in quasi tre anni di governo? Come è stata gestita l’immigrazione dall’Africa e dall’Asia? Che risultati sono stati ottenuti circa lavoro e disuguaglianze? A che cosa ha portato la politica estera dell’ex premier?

Altro capitolo è quello del partito. Così Bersani: "Il Pd in questi anni ha smarrito buona parte del suo progetto originario, che era fondato su un'ispirazione ulivista e popolare, un'impostazione saldamente costituzionale e democratica e fortemente pluralista.” Come sopra, ci si interroghi.