Politica
Meloni in Senato: "Veto sul Patto? Non escludo nessuna scelta"- VIDEO
Giorgia Meloni in replica al Senato dopo la discussione sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio Ue: l'intervento
Senato, le comunicazioni di Meloni in vista del Consiglio europeo
Patto di Stabilità, superbonus, Pil e alleanze europee: Giorgia Meloni in replica al Senato dopo la discussione sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio Ue ha parlato a tutto campo, partendo proprio da quel Patto che va ratificato entro l'anno. "Credo si debba fare una valutazione su ciò che è meglio per l'Italia sapendo che se non si trova un accordo, noi torniamo ai precedenti parametri. Io farò tutto quello che posso".
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Poi spazio al superbonus. "Si tratta di uno strumento che pesa come un macigno su nostri conti e sottrae 20 miliardi di euro l'anno: è un provvedimento che nasceva da un intento condivisibile" ma è stato trasformato "nel più grande regalo fatto dallo Stato a truffatori e organizzazioni criminali, lasciando aziende e famiglie per bene in un mare di guai. Questione che ora noi cerchiamo di risolvere".
Meloni in Senato: "Nessun attacco a Draghi"
La premier è poi tornato sul caso politico scoppiato intorno al presunto attacco all'ex premier Draghi. "Quello che dicevo ieri sulla foto, è lungi da essere un attacco a Mario Draghi, tutti sanno quel che penso della fermezza di Draghi sull'Ucraina, di quella maggioranza che tutti ricordano. Quello che cercavo di spiegare è che, proprio perché ho rispetto di quella fermezza, non si risolve il suo lavoro fatto nella foto sul treno con Francia e Germania", ha detto Meloni.
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"Quel treno, l'ho preso anche io per andare a Kiev, vorrei ricordare. Si figuri se non capisco il valore che ha. Dal mio punto di vista c'è stata un'Italia che in passato ha ritenuto solo di aspettare cosa facevano Francia e Germania aspettando si accodarsi in una foto. Non vuol dire che non abbia le mie foto con Macron, Scholz, Orban, con chiunque", ha specificato Meloni.
"In politica estera, ha precisato, devi saper parlare con tutti, quello che cerco di fare ogni giorno ben sapendo che le mie posizioni non si sovrappongono con quelle di tutti gli altri. È molto più forte in politica estera chi riesce a dialogare con tutti. Se oggi si raggiungono obiettivi è per il ruolo di un'Italia capace di dialogare con tutti".
Meloni in Senato: "Il Pil con noi va meglio, la propaganda si scontra con la realtà"
Spazio poi all'andamento economico dell'Italia. "Durante gli anni di governo del centrosinistra il Pil crollava ora con noi il Pil va meglio". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in sede di replica al Senato dopo la discussione sulle sue Comunicazioni in vista del Consiglio Ue. "La propaganda poi si scontra con la realtà", ha aggiunto Meloni che poi parla del Patto di stabilità, ricordando come la "trattativa sia molto serrata e le posizionii di partenza siano distanti". Ma qualche spiraglio si vede", ha assicurato. "Lorefice rivendica la grandezza dei dati a doppia cifra sul Pil durante i governi Conte ma omette un particolare: quello che è accaduto mentre si usciva dalla pandemia, in economia si definisce il 'rimbalzo del gatto morto': financo se si getta un gatto dalla finestra e il gatto muore, rimbalza. Il Pil nell'anno precedente era sprofondato più di quanto fossero sprofondati i Pil del resto d'Europa, un dato di cui non mi vanterei".
"Noi dobbiamo essere, e io sono molto fiera, del lavoro fatto sul Pnrr, un lavoro che abbiamo fatto nonostante il tema di una possibile revisione del Piano per adeguarlo a un contesto mutato, risolvendo alcune criticità che c'erano nei Piani adottati dai precedenti governi nonostante venisse considerata un'ipotesi impossibile o derubricata a una scelta folle che ci avrebbe fatto perdere le risorse del Pnrr, ci avrebbe portato l'Italia fuori dall'Europa in un racconto distorto e distruttivo che non fa stato del ruolo dell'Italia, di quello che possiamo ottenere con un po' di pragmatismo e buonsenso". "Abbiamo dimostrato che, se fatte bene, le cose si possono ottenere - ha aggiunto -. Si è tifato più perché l'Italia non ottenesse la terza rata che alla coppa Davis. Nonostante tutto abbiamo ottenuto la terza, la quarta e entro fine anno consegneremo gli obiettivi della quinta e revisionato il Piano".
Meloni in Senato: "Trasformare l'Ue da gigante burocratico a politico"
"Sull'allargamento sono molto d'accordo. E' una scelta strategica per tutti noi. Bene l'allargamento. Se immaginassimo un'Ue con 30-32 Stati membri questo porterebbe nuove sfide. E di questo si parlerà, così come si parlerà delle riforme che si dovranno fare. Si dovrà anche ragionare sul bilancio. Non dobbiamo fare l'errore di partire da un processo decisionale, ma da quello di cui l'Ue si deve occupare. L'Ue si deve concentrare su materie che non possono essere affrontate dai singoli Stati. Questa è la posizione che sto portando avanti. Si deve trasformare l'Unione Europea da 'gigante burocratico a gigante politico'", ha concluso Meloni.