Politica

"Serve una Commissione competente”. Ue, Ursula preme per avere più donne

di Redazione

"Lavoro duro su equilibrio di genere ma determinata"

Ursula von der Leyen: "Siamo molto chiari sull’equilibrio geografico, nord, sud, est, ovest, l’equilibrio dei portafogli nelle diverse regioni"


“Quali sono i criteri che sto prendendo in considerazione nella composizione del Collegio della Commissione? Il primo criterio è la competenza. Viviamo in tempi difficili. Abbiamo una grande responsabilità nel guidare l’Unione europea in acque inesplorate. Quindi la Commissione ha bisogno di competenza“. Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen rispondendo a una domanda sulla composizione della nuova Commissione nella conferenza stampa sulla relazione del Dialogo strategico sull’agricoltura.

“Competenza significa esperienza politica di alto livello, esperienza esecutiva, ad esempio, ex primi ministri o ex ministri o vice ministri, o almeno esperienza diplomatica di alto livello o lavoro di alto livello nelle istituzioni europee. Questo è cruciale e il primo e più importante criterio è la competenza. Poi c’è un secondo criterio, ed è l’equilibrio. Siamo molto chiari sull’equilibrio geografico, nord, sud, est, ovest, l’equilibrio dei portafogli nelle diverse regioni. Siamo molto chiari sull’equilibrio dell’affiliazione politica. Dovremmo essere equilibrati anche su cosa rappresenti la diversità”, ha rimarcato. 

“Dovremmo essere equilibrati anche su cosa rappresenti la diversità, cosa rappresenti l’Unione europea, il popolo dell’Unione europea, e metà del popolo dell’Unione europea sono donne. Per tutta la mia vita politica ho lottato per le donne, avendo accesso a posizioni decisionali e di leadership. E la mia esperienza è che se non lo chiedi, non lo ottieni”, ha aggiunto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen rispondendo a una domanda sulla composizione della nuova Commissione nella conferenza stampa sulla relazione del Dialogo strategico sull’agricoltura.

“Non è naturale ed è per questo che ho inviato la mia lettera, perché se non avessi inviato questa lettera, non ci sarebbe stato il gancio per affrontare l’argomento della diversità. E’ un viaggio duro senza dubbio ma questo non cambia affatto la mia convinzione e la mia determinazione”, ha rimarcato. “Se non avessi inviato questa lettera, quale sarebbe stato il caso? A parte il nome dell’Alto Rappresentante e me, i candidati che i 25 Stati membri avrebbero nominano sarebbero stati quattro donne e 21 uomini. Quindi senza quella lettera, senza quella discussione, questo sarebbe il prossimo collegio. Ne vale assolutamente la pena. Il processo è in corso. Ormai siamo a una presenza a due cifre di donne. Ma non ho visto tutti i potenziali candidati”, ha riferito.

 

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