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Politica
Consip, il 15 marzo il Senato vota la sfiducia a Lotti. Vertice Ielo-Woodcock

"Abbiamo appena ritirato la mozione di sfiducia individuale al ministro Luca Lotti depositata alla Camera dei deputati, cosi' che il Senato possa discutere e votare la sfiducia all'ex sottosegretario nei tempi previsti dalla capigruppo". Cosi' Vincenzo Caso, capogruppo M5s alla Camera dei deputati. "Non daremo nessun alibi al Pd - aggiunge - che si appiglia ad acrobazie regolamentari pur di prendere tempo. In questo modo si potra' regolarmente votare la sfiducia a Luca Lotti mercoledi' prossimo senza ulteriori rinvii".

Consip: M5S, decaduta'previa intesa'15/3in Senato sfiducia Lotti

"E' decaduta la calsuola 'previa intesa'" perche' la mozione di sfiducia e' stata ritirata alla Camera, quindi mercoledi' 15 marzo puo' essere discussa in Senato. Lo ha detto la capogruppo M5S Michela Montevecchi intervenendo a Palazzo Madama.

Consip: capigruppo Senato, sfiducia Lotti in Aula il 15 marzo

La conferenza dei capigruppo del Senato ha previsto che la mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle nei confronti del ministro dello Sport Luca Lotti per il caso Consip, possa approdare nell'Aula del Senato mercoledi' prossimo, 15 marzo. Ma questo 'previa intesa' fra i presidenti di Camera e Senato, visto che la mozione, viene spiegato, e' stata presentata anche a Montecitorio. E' quanto e' emerso al termine della riunione.

Una formula, 'previa intesa', "mai sentita prima" sottolinea la presidente del gruppo Misto, Loredana De Petris(Si) mentre il Movimento 5 Stelle la giudica con la capogruppo Michela Montevecchi "pretestuosa". I presidenti di Senato e Camera, ha spiegato invece al termine della conferenza, il presidente dei senatori Pd, Luigi Zanda stabiliranno se la mosizone "si discutera' alla Camera o al Senato essendo stata presnetata in tutti e due i rami del Parlamento". In Aula, Montevecchi e' ritornata sull'argomento per spiegare che "molte altre volte" le mozioni sono state presentate sia al Senato che alla Camera e la "questione non e' stata sollevata". "Per quanto ci riguarda la mozione di sfiducia e' calendarizzata per mercoledi' prossimo". Quindi rivolta al presidente del Senato, Pietro Grasso ha detto ancora: "la prego di non farsi portare a passeggio dal presidente Zanda". "Mi piacerebbe andare a passeggio ma siamo qui a decidere su questi temi", ha replicato Grasso. Per aggiungere: "e' evidente che basta il ritiro della mozione ad una Camera per rendere l'altra investita" della discussione della mozione senza nessun equivoco. Mentre "e' prassi che quando due temi giacciono in due Camere ci sia un contatto, un previo accordo fra i presidenti". "Comunque - ha detto Grasso a proposito della discussione della mozione - e' gia' fissata per mercoledi' della prossima settimana".

Vertice tra i magistrati della Procura di Roma e di Napoli impegnati nell'inchiesta sugli appalti Consip

Strategie e prossime tappe delle reciproche inchieste Consip sono stati al centro di un incontro tra i pm di Roma e Napoli tenutosi nella capitale. Il procuratore aggiunto di piazzale Clodio Paolo Ielo ed il sostituto Mario Palazzi si sono incontrati con il collega partenopeo John Henry Woodcock. Oggetto del vertice, tra l'altro, approfondimenti inerenti l'interrogatorio di Tiziano Renzi, indagato per traffico di influenze, la decisione di Alfredo Romeo e Carlo Russo di non rispondere agli inquirenti e le presunte operazioni finanziarie sospette (100 milioni di euro trasferiti in Inghilterra) attribuite all'imprenditore napoletano. Probabilmente, durante il faccia a faccia, si e' fatto riferimento anche alle conseguenze provocate dalla fuga di notizie sul contenuto di alcuni atti ed informative oggetto pure di omissis. Intanto emerge che nell'esposto dell'aprile scorso con il quale la Romeo Gestione si rivolse a Consip e, per conoscenza all'Anac e all'Antitrust, si sottolineava come l'esclusione delle societa' del gruppo Romeo e di un'altra azienda da alcuni appalti abbia "prodotto un danno, in termini di minor risparmio possibile per la pubblica amministrazione pari a circa 67 milioni di euro". In quell'occasione Romeo chiedeva di accertare "se sia configurabile un 'cartello permanente' di controllo del mercato, composto da un ristrettissimo numero di soggetti imprenditoriali (Mondocooperativo, Gruppo Sti e pochi altri), capace di condizionare in modo determinante in proprio favore le aggiudicazioni dei piu' grandi appalti pubblici di settore grazie ad una accurata, ben pianificata e coordinata regia di partecipazione alle gare, di strumentali desistenze e di gestione del contenzioso, che risulterebbe estranea ad ogni corretta regola di concorrenzialita'". Intanto e' attesa entro il fine settimana la decisione del gip Gaspare Sturzo sulla richiesta di scarcerazione fatta dai difensori di Alfredo Romeo, tuttora detenuto a Regina Coeli con l'accusa di corruzione nell'ambito del filone romano dell'inchiesta. Gli avvocati hanno motivato l'iniziativa ritenendo che siano state violate alcune norme del codice di procedura penale in relazione all'assunzione delle prove. La procura di Roma dovrebbe depositare domani il proprio parere sulla richiesta, ma appare scontato che sia negativo.

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