A sinistra del Pd c'è solo il deserto
Landini e de Magistris in ordine sparso
Lo scontro nella politica italiana sta evolvendo nel tripolarismo - a Torino, Milano, Roma, Napoli - tra Pd, M5S e Centrodestra (alla ricerca di nuovo leader e nuova unità) e probabilmente segnerà un periodo di instabilità per l'Italia. In questo contesto dinamico che fine ha fatto la sinistra? Esiste una sinistra dentro il Pd o meglio esiste una probabilità concreta che gli anti-renziani abbiano il coraggio politico di "strappare" dentro il partito? Parrebbe proprio di no
Sono invece inclini ad aspettare che finisca la 'luna di miele' tra i poteri forti internazionali e Renzi per riprendere il controllo del Pd imbarcando a quel punto nel 'nuovo-vecchio' Ulivo quello che resta della sinistra radicale, da Sel a Fassina, da Airaudo a Rifondazione Comunista. Altro ruolo si pongono, sempre sulle eventuali macerie del renzismo, due personaggi molto diversi tra loro come Maurizio Landini, che non ha ancora deciso su una sua eventuale discesa in campo rispetto al tentativo di scalata alla segreteria della Cgil, e Luigi De Magistris, il "Masaniello arancione" che lavora, usando il ruolo di Sindaco di Napoli, per diventare il Tsipras italiano.
Al di là di questa maionese di posizioni, molto dettate da 'propensioni' individuali e non da progetti ideologici, unico degno di nota, si situa il Partito Comunista di Marco Rizzo che, forte di relazioni internazionali e robusto retroterra ideologico, sta crescendo organizzativamente in primo luogo tra le nuove generazioni.