Politica
Sondaggi, 2 italiani su 3 temono l'atomica. L'Onu ordina il ritiro ai russi
Ad un anno dall'inizio del conflitto la situazione si complica e due big mondiali non voltano le spalle a Putin: Cina e India si astengono. Le conseguenze
Guerra Russia Ucraina, il 48% degli italiani: inopportuno inviare armi
Ad un anno dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha chiesto il ritiro "immediato" delle truppe russe, auspicando una pace "giusta e duratura". La risoluzione ha ricevuto 141 voti a favore, sette contrari e 32 Paesi si sono astenuti, tra cui Cina e India. Da un anno - si legge sul Fatto Quotidiano - tutti i sondaggi concordano nel dire che la maggioranza degli italiani è contraria all’invio di armi in Ucraina, contraria all’aumento delle spese militari, contraria a ogni iniziativa che possa provocare un'escalation. Punti fermi ribaditi dall’ultima indagine Demopolis e che fanno rima con una ricerca appena pubblicata dall’"European council of foreign relations", uno dei più noti think tank europei, in occasione dell’anniversario dell’aggressione russa all'Ucraina. L’ente ha svolto migliaia di interviste in 9 Paesi Ue e in alcune grandi potenze globali (Usa, Cina, Russia, India, Gran Bretagna, Turchia) riuscendo così a confrontare la percezione della guerra sia tra l’Occidente e il resto del mondo sia tra gli Stati membri dell’Unione europea.
Ed è proprio qui - prosegue il Fatto - che emergono le specificità dell’Italia. In Europa, infatti, l’opinione prevalente, scelta in media dal 38 per cento degli intervistati, è che “l’Ucraina debba riconquistare tutto il suo territorio”. In Italia le proporzioni si ribaltano: il 41 per cento è a favore dell’immediata conclusione della guerra, mentre solo il 26 per cento chiede che si vada avanti finché Kiev non sarà tornata in possesso di tutti i suoi territori. In questo contesto appaiono allora coerenti i dati dell’ultima ricerca dell’istituto Demopolis. Il sondaggio indica che il 48 per cento considera "inopportuno" un nuovo invio di armi a Kiev (il 43 per cento è invece favorevole, con una particolarità: solo il 25 per cento tra gli elettori leghisti dice sì), ma soprattutto più di 2 italiani su 3 (68 per cento) temono "molto o abbastanza" il rischio di "una escalation nucleare e di una terza guerra mondiale". Soltanto il 25 per cento si definisce tranquillo rispetto a questi scenari.