Politica
Tajani: "Chi ha critiche lo dica in faccia". Grandi manovre Fascina e Ronzulli
Il nuovo segretario di Forza Italia subito a muso duro coi nemici interni. Dal fronte Ronzulli può arrivare un rivale al Congresso
Tajani ai rivali interni: "Chi ha critiche lo dica in faccia"
Segretario senza vice, in rigoroso rispetto dello statuto, fino al congresso che si celebrerà prima delle elezioni europee di inizio giugno 2024. Così Antonio Tajani ha 'disegnato' l'inizio della nuova era di Forza Italia, con la sua elezione all'unanimità, a un mese e tre giorni dalla morte di Silvio Berlusconi. Sul palco della sala eventi dell'hotel Parco dei Principi di Roma, il vice premier arriva con due sorprese. La prima, più importante, è il messaggio di "saluto" inviato dai figli del Cavaliere.
"Carissimi, grazie per l'appoggio e per la vicinanza che avete dato sempre al nostro papà - scrive la famiglia Berlusconi -. Grazie per tutto ciò che farete per far continuare a vivere gli ideali di libertà, progresso e democrazia che hanno sempre contraddistinto il suo pensiero e le sue azioni. Un abbraccio grande a tutti, con i migliori auguri di buon lavoro". Per la verità, il messaggio è accompagnato da una seconda lettera proveniente dalla famiglia dell'ex premier, che Tajani tiene riservata, limitandosi a definirla "molto affettuosa e molto cordiale, di incoraggiamento" nei suoi confronti.
L'altra sorpresa riguarda il suo ruolo. "In Forza Italia c'è solo un presidente: Berlusconi", anticipa il ministro degli Esteri, incontrando di prima mattina i componenti del comitato di presidenza prima dell'avvio del consiglio nazionale. "Proporrò di sostituire, in ogni articolo dello statuto, la parola presidente con segretario nazionale", spiega.
Ma intanto c'è già qualche manovra che denota una sfiducia nel nuovo leader. Come spiega la Stampa: "L’elezione è avvenuta all’unanimità, per alzata di mano, ma dietro l’acclamazione c’è una componente del partito – difficile da quantificare – che nella sua leadership confida molto poco". Per descrivere chi all’interno del partito lo critica nell’ombra, in un colloquio con La Stampa Tajani rievoca la favola del lupo e dell’agnello: "i due animali bevono allo stesso ruscello, ma il primo accampa scuse pretestuose per attaccare il secondo. Il neo-segretario eletto di Forza Italia, fuori dall’allegoria, lo dice esplicitamente: «Chi è contro il partito è contro se stesso». E ai detrattori chiede di venire allo scoperto: «Le dichiarazioni senza nome e cognome valgono meno di zero. Perché non me lo vengono a dire in faccia?»".
Qualche dettaglio sulle manovre anti Tajani sul Corriere della Sera. "I giovani leoni segnati dal marchio «area Fascina» — Alessandro Sorte, Stefano Benigni, Tullio Ferrante — si muovono come una falange e discettano di tessere, delegati ai congressi, del loro peso specifico nel fronte Tajani, dove puntano a unire le forze di Lombardia e Campania". Mentre dall'ala di Licia Ronzulli "verrà fuori una candidatura alternativa, probabilmente una donna, che sia la stessa Ronzulli o una carta da pescare nella società civile; in ogni caso si paleserà nelle prossime settimane, comunque prima della fine dell’estate".