Politica
Tasse, Forza Italia: "Tagliare l'Irpef al 33% fino a 60mila euro il prima possibile. Le risorse? Lo Stato fuori da Mps e..."
Nevi ad Affaritaliani.it: "Non bisogna aspettare la prossima manovra"
"La priorità per Forza Italia del governo nel 2025 deve essere la riduzione dell'aliquota Irpef dal 35 al 33% estendendola fino a 60mila euro lordi l'anno di reddito per tutti i lavoratori, dipendenti del settore privato e pubblico e anche autonomi"
"E' esattamente ciò che noi diciamo da un bel po' di tempo a questa parte, riduzione della pressione fiscale". Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia e vice-capogruppo vicario alla Camera, intervistato da Affaritaliani.it, torna sulle parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa giovedì scorso quando ha promesso 'un segnale al ceto medio'.
"Il governo - spiega l'esponente del partito guidato da Antonio Tajani - è già intervenuto in modo deciso sulle fasce più deboli e quelle con redditi bassi. Ora è giunto il momento di dare finalmente un segnale anche al ceto medio che è quello che consente di sostenere consumi e investimenti. Per noi si tratta di un punto molto importante. La priorità per Forza Italia del governo nel 2025 deve essere la riduzione dell'aliquota Irpef dal 35 al 33% estendendola fino a 60mila euro lordi l'anno di reddito per tutti i lavoratori, dipendenti del settore privato e pubblico e anche autonomi". Bisognerà aspettare la prossima Legge di Bilancio e quindi questo segnale al ceto medio arriverà solo all'inizio del 2026? "No, non è obbligatorio aspettare la prossima manovra economica. Difficile dare adesso dei tempi, ma certamente per noi questo intervento va fatto prima possibile".
Secondo alcune stime questo provvedimento costa circa 2,5 miliardi di euro, come trovare le risorse? "Come abbiamo già spiegato - risponde Nevi -, si può fare sia un intervento sul recupero dell'evasione attraverso la pace fiscale e altri strumenti che consentono allo Stato di incassare ogni anno cifre importanti e considerevoli. Poi ci sono altre misure che sono un po' sempre le stesse come la razionalizzazione delle spese e anche operazioni necessarie come la privatizzazione delle banche perché lo Stato non deve e non può tenere fermi soldi pubblici in investimenti che non hanno senso per il pubblico". Si riferisce a Monte dei Paschi di Siena? Il governo dovrebbe uscire del tutto da Mps? "Assolutamente sì, è quello che chiediamo. E' vero che per ridurre le tasse serve una copertura strutturale e le risorse derivanti dalla cessione delle quote in Mps sarebbero una tantum, ma libererebbero fondi per avere un bilancio statale più flessibile", sottolinea Nevi.
Che, infine, alla domanda sull'estensione della flat tax fino a 100mila euro come chiede la Lega risponde: "Siamo favorevoli, ma riguarda solo una fattispecie cioè le Partite Iva su cui abbiamo già fatto molto. Ora la priorità deve essere la riduzione dell'aliquota al 33% fino a 60mila euro lordi l'anno per tutti i lavoratori. Appunto, quel segnale al ceto medio di cui ha parlato la premier Meloni l'altro giorno", conclude il portavoce nazionale di Forza Italia.
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