Politica

Tav, Lega: macché stop, va fatta. La mozione con il M5S non dice che si ferma

Alberto Maggi

Tav e autonomia, parla con Affaritaliani.it il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari

"Per noi la Tav va fatta e la Lega non voterà mai lo stop dell'opera in Aula". Lo afferma ad Affaritaliani.it il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari che, insieme al presidente dei deputati del M5S Francesco D'Uva, ha preparato e firmato la mozione della maggioranza sulla Tav approvata poi dall'aula di Montecitorio. "Si sta dando una valenza a questo documento (la mozione di maggioranza, ndr) che non ha. La mozione - spiega Molinari - è stata scritta per tenere insieme la maggioranza su un tema divisivo e su una provocazione delle opposizioni, che fanno il loro mestiere e che hanno presentato delle mozioni proprio su questo tema. La mozione però non aggiunge e non toglie niente alla situazione attuale. Poi capiamo che Chiamparino è in campagna elettorale e invece di parlare delle sue opere pubbliche, e cioè del grattacielo della Regione che è fermo da cinque anni a prendere ruggine, preferesce parlare di altre vicende. Ma prima o poi a Chiamparino chiederemo conto di quello che fa e non fa lui, visto che non ha altri argomenti oltre alla Tav".

Il capogruppo leghista a Montecitorio contesta l'interpretazione secondo la quale la mozione significhi lo stop definitivo alla Torino-Lione. "Vorrei capire questa cosa dove sta scritta. Capisco che possa essere un argomento usato dalle opposizioni, ma i testi bisognorebbe leggerli. La mozione non fa altro che riprendere il contratto di governo e, quindi, lasciare le cose come stanno perché è da quando si è insediato questo governo che ripetiamo che su quell'opera si sarebbe preso tempo per ragionare su come realizzarla nel modo migliore e per andare incontro alle istanze dei 5 Stelle con cui, piaccia o no, governiamo. 5 Stelle che, piaccia o no, hanno preso il 32% e che, piaccia o no, sono stati il primo partito a Torino, in provincia di Torino ed esprimono anche il sindaco di Torino, che è no Tav. Questo tanto per chiarire la situazione".

"Per come interpretiamo noi questa mozione - aggiunge Molinari - non è assolutamente messa in discussione la realizzazione dell'opera perché richiamiamo il rispetto degli accordi internazionali con la Francia, che quindi prevedono la realizzazione della Tav, e soprattutto perché la Lega non sarebbe mai disposta a votare in Aula una modifica della legge che servirebbe per non fare più la Tav".

In molti pensano che governo e maggioranza vogliano rinviare il tutto a dopo le elezioni europee... "Può essere un'interpretazione, ma la mozione non dice questo. Il documento spiega che si fa ciò che il governo sta facendo. E non è una novità che l'esecutivo stia facendo tutte le vatlutazioni per capire come fare l'opera nel modo migliore. La mozione dice quello e ribadisce ciò che il governo sta facendo. Poi è noto che noi siamo per fare la Tav e loro (i 5 Stelle, ndr) per non farla e, quindi, ognuno nella mozione ci legge quello che vuole, ma non c'è scritto da nessuna parte che non si fa la Tav o che si blocca".

E l'autonomia regionale? E' vero che è tutto rinviato e che questo è il prezzo che la Lega paga al M5S per il salvataggio di Salvini sul caso Diciotti? "A dire il vero i tempi sulla mozione Tav sono stati dettati dalla minoranza e non dalla maggioranza", argomenta il capogruppo del Carroccio. "Forza Italia, che ha gridato all'aggressione della Costituzione per settimane in Parlamento sulla proposta di legge che introduce il referendum propositivo, per cercare di farci questo sgambetto sulla Tav ha ritirato tutti gli emendamenti su quella proposta di legge costituzionale smentendo così se stessa e smentendo il fatto che questa proposta fosse così pericolosa per la Costituzione e per il futuro del Paese. Il tutto per tentare di farci un dispetto e metterci in difficoltà sulla Tav. I tempi non sono stati quindi dettati da qualche scambio sulla Diciotti perché altrimenti, a calendario invariato, delle mozioni sulla Tav ne avremmo parlato tra quindici giorni o tra un mese".

"Per quanto riguarda l'autonomia - conclude Molinari - è positivo che entro il 15 febbraio, come da accordi, si sia trovata la quadra sul tema delle risorse, quello principale. Ora il governo sta ragionando sulle competenze legislative. C'è una richiesta delle Regioni molto forte, visto che Lombardia e Veneto voglione tutte le competenze concorrenti del 117. Ma ci sono alcuni ministeri che stanno frenando. E' chiaro che noi della Lega siamo per la maggiore autonomia possibile e quindi diciamo che tutte le richieste di Lombardia, Veneto ed Emilia vengano accolte. Detto ciò, c'è anche una controparte, il governo, che sta facendo le sue valutazioni. Non so indicare i tempi ma ci stanno lavorando". Prima dell'estate sarà effettiva l'autonomia per il Nord? "Spero proprio di sì e, visto che cambiarà la maggioranza in Piemonte, penso che anche quella Regione avanzerà la richiesta dell'autonomia differenziata, cosa che Chiamparino non ha fatto visto che era troppo occupato a scrivere comunicati stampa sulla Tav o a non occuparsi del grattacielo della Regione che sta lì a marcire da cinque anni".