Politica

Torino 2021, l'Appendino non si ricandida. "Io condannata, ci vuole coerenza"

Chiara Appendino non si ricandiderà alle prossime comunali. "Sono stata condannata per falso in bilancio. Va contro le regole M5s. Ci vuole coerenza"

Termina con questo mandato l'esperienza da sindaco di Torino di Chiara Appendino. La prima cittadina ha sciolto le riserve, annunciando alla maggioranza pentastellata del Consiglio comunale l'intenzione di non ricandidarsi. "Il mio auspicio è che, per il bene della citta', con il dovuto senso di responsabilità, ognuno sappia mettere da parte gli interessi personali e di bottega. C'e' in gioco il futuro di Torino. Ancor piu' in un momento delicato come quello dell'emergenza Covid-19: la piu' grande crisi sanitaria, sociale ed economica dal dopoguerra ad oggi". Queste le prime parole della sindaca di Torino in un video su Facebook dopo aver comunicato alla sua maggioranza l'intenzione di non ricandidarsi.

Tra i motivi che hanno convinto la sindaca Appendino a non ricandidarsi a c'è la recente condanna a 6 mesi, in primo grado, per falso ideologico inflitta al processo Ream con l'accusa di un'errata imputazione a bilancio di 5 milioni. "Ho sempre operato nell'esclusivo interesse del Comune, che, al massimo, mi accusano di aver favorito 'ingiustamente' - dice Appendino - per questo farò ricorso in appello ma la condanna, anche se di lieve entità, resta tale. E in politica, prima di ogni cosa, bisogna essere coerenti con i propri principi".

"Poter amministrare Torino è stato ed è il più grande onore che potessi avere", ha assicurato la giovane sindaca. "Quando diventi la prima cittadina  - ha spiegato - al centro non c'è più la tua persona, c'è la comunità che rappresenti". "Torino - ha spiegato la sindaca - dal 2016 e' stata sempre il mio primo e ultimo pensiero della giornata. Qui ho la fortuna di vivere e di poter crescere mia figlia Sara. Torino in questi cinque anni e' cambiata".