Politica

Trump torna alla Casa Bianca? Si rafforza il Cdx. Primo fra tutti Salvini

di Alessandro Amadori, politologo e sondaggista

Bene anche Meloni e in parte Forza Italia. Battuta d'arresto per Pd e M5S

Il possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e le conseguenze per la politica italiana 

Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti sono previste per il 5 novembre 2024 e vedranno, con tutta probabilità, il presidente uscente Joe Biden sfidare l’ex presidente Donald Trump, che ha vinto le primarie repubblicane, con un risultato storico, nel piccolo ma interessante stato dello Iowa. Le conseguenze di una eventuale vittoria di Trump per la politica italiana sono difficili da prevedere, ma si possono fare alcune considerazioni.

In generale, una rielezione di Trump potrebbe portare a una maggiore instabilità e tensione nel contesto internazionale, vista la sua politica estera aggressiva e unilaterale, che ha messo in discussione gli accordi multilaterali e le alleanze tradizionali. L’Italia, come partner transatlantico e membro dell’UE e della NATO, potrebbe trovarsi in una posizione delicata tra il mantenimento dei rapporti con gli Stati Uniti e la difesa degli interessi europei e globali. Inoltre, una vittoria di Trump potrebbe influenzare il dibattito politico interno italiano, favorendo le formazioni partitiche di ispirazione maggiormente “populista”, che hanno da tempo espresso simpatia e ammirazione per il leader repubblicano (in primis, ovviamente, la Lega).

Tra i partiti italiani che potrebbero trarre vantaggio da una rielezione di Trump, si possono dunque citare, in ordine decrescente, la Lega di Matteo Salvini, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e Forza Italia di Antonio Tajani, che compongono la coalizione di centro-destra che attualmente governa il Paese e domina nei sondaggi demoscopici. I primi due partiti hanno in comune con Trump una visione nazionalista, più conservatrice e sicuramente difensiva nei confronti dell’immigrazione, e potrebbero sfruttare il suo successo per rafforzare il proprio posizionamento nel mainstream. E infatti, Salvini e Meloni hanno espresso più volte il loro sostegno a Trump, definendolo un riferimento e un amico dell’Italia.

D’altra parte, i partiti di centro-sinistra, come il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, da una vittoria del tycoon americano potrebbero subire una battuta d’arresto in chiave di energia comunicativa, vista la loro posizione più favorevole alla cooperazione internazionale, al multilateralismo e ai flussi migratori. Questi partiti hanno espresso più volte la loro preferenza per Biden, considerandolo un alleato affidabile e un interlocutore più vicino ai valori europei.

In caso di vittoria trumpiana, ad avvantaggiarsi dovrebbe dunque essere il centrodestra.  Ma questo potrà avvenire solo se la vittoria dell’alleato americano verrà giocata non in termini generici di “vicinanza politica”, bensì di concreti vantaggi (economici, tecnologici, strategici) derivanti per il nostro Paese.