Politica
Una proposta di emendamento al Cura Italia: tassare il tabacco riscaldato
Rispetto alle sigarette classiche quelle elettroniche godono di un sconto del 75% pur non essendo riconosciuto dagli organi di sanità per il minore rischio
Tempi difficili richiedono misure straordinarie. Provvedimenti che devono conciliare misure restrittive con quelle ugualmente pressanti di arginare la crisi economica che il blocco delle attività sta comportando per cittadini e imprese. In questa fase concitata, in cui l’Italia sta negoziando con gli altri paesi Ue per ottenere maggiore sostegno all’economia, il governo ha varato alcuni provvedimenti per contrastare gli effetti devastanti dell’epidemia da Covid-19. La situazione economica italiana, già provata dalla precedente recessione, impone il reperimento di risorse straordinarie e i maggiori sacrifici sono stati chiesti agli incolpevoli cittadini.
A soffrire particolarmente gli effetti del virus, oltre ovviamente ai malati e alle loro famiglie, sono anche tutte le categorie quali malati cronici, bambini con fibrosi cistica, immunodepressi e fumatori con patologia polmonare acclarata (Bpco) per i quali è necessario rafforzare l’assistenza socio-sanitaria e domiciliare. Il motivo è di facile comprensione: oltre ad una condizione di disagio quotidiana, con l’emergenza e la rapida diffusione del Covid-19 non è possibile collocare questi individui in strutture dove si troverebbero aggregati favorendo la circolazione della malattia. Ovviamente tutto ciò richiede il reperimento di ulteriori risorse per il finanziamento di piani straordinari triennali da parte delle Regioni incrementano le prestazioni di cui al capo II del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 gennaio 2017.
Come farlo? Con una misura speciale che si tradurrebbe in un aumento della spesa, sul finanziamento corrente per la sanità pubblica, pari a 1,2 miliardi di euro nel triennio 2020-2022. In particolare si parlerebbe di 300 milioni di euro per l'anno 2020, di 400 milioni di euro per l’anno 2021 e di 500 milioni di euro per l’anno 2022. Le coperture finanziarie necessarie a sostenere l’intervento derivano da una rimodulazione del regime fiscale oggi applicato ai prodotti del tabacco riscaldato. Ad oggi, infatti, rispetto a quelli del tabacco tradizionale (sigarette classiche) godono di un sconto pari al 75% pur non essendo riconosciuto dagli enti nazionali e internazionali di sanità alcun minor rischio rispetto alle sigarette tradizionali.
Riducendo questo sconto ingiustificato, come suggerito dall’emendamento al decreto Cura Italia firmato dagli onorevoli Marco Silvestroni, Paolo Trancassini, Fabio Rampelli, Ylenja Lucaselli e Riccardo Zucconi, dal 75% allo 0% si potrebbero recuperare 400 milioni di euro nel solo 2020. Quello del mercato riscaldato è un mercato in forte crescita e, dunque, sarebbe possibile mantenere o aumentare il gettito negli anni successivi. Inoltre, una quota delle entrate derivanti da questa modifica non inferiore al 5% del totale verrebbe destinata dalle Regioni al fine di rafforzare l’offerta di servizi per la cura del tabagismo e di problematiche fumo-correlate presso le aziende sanitarie locali.
La proposta merita visibilità. In primo luogo, poiché è necessario tutelare quelle categorie di cittadini che più di tutti rischiano di subire le conseguenze dell’emergenza da un punto di vista sanitario. Le residenze dove si trovano pazienti immunodepressi o bisognosi di assistenza extra-ospedaliera rappresentano potenziali “zone rosse” di diffusione del virus e, spesso, sono state chiuse con disagi per i pazienti. Urge il coinvolgimento delle regioni per fornire loro un servizio adeguato. In secondo luogo, il Governo sta faticando a trovare risorse e a negoziare il sostegno dell’Unione europea per fare fronte alle conseguenze economiche della crisi. In questo modo le risorse potrebbero arrivare dall’interno del Paese, senza chiedere nulla a nessuno e senza necessità di interventi “esterni”. Infine, il tabacco riscaldato ha goduto di un regime di favore per molti anni senza che le istituzioni preposte alle valutazioni scientifico-mediche sul rischio ne accertassero il minore impatto sulla salute. Ora potrebbe rivelarsi un contributo fondamentale per molte vite umane.