Politica

Sorpresa: gli immigrati regolari votano anche Centrodestra o destra, non solo la sinistra

di Alessandro Amadori, politologo e sondaggista

Che cosa accadrebbe alle elezioni se ci fosse la cittadinanza per molti immigrati regolari

Molti immigrati divenuti nuovi cittadini potrebbero sostenere anche partiti di centro-destra, specialmente se ritengono che questi partiti possano offrire una migliore prospettiva economica futura e una maggiore sicurezza sociale


Il dibattito sulla concessione della cittadinanza agli immigrati presenti sul nostro territorio ha sicuramente dei risvolti politico-elettorali. Se per esempio venisse approvata una legge per dimezzare il periodo di residenza in Italia per avere accesso alla procedura di concessione della cittadinanza, e se la legge fosse stata proposta da un partito di centro-sinistra, questo comporterebbe automaticamente una forte concentrazione del voto degli immigrati sul partito in questione?

La distribuzione degli orientamenti politici tra gli immigrati stranieri in Italia può variare notevolmente in base a diversi fattori, come la provenienza geografica, il livello di integrazione e le esperienze personali. Tuttavia, ci sono alcune tendenze generali che possono essere segnalate.

Gli immigrati che si sono ben integrati e hanno ottenuto la cittadinanza italiana tendono a partecipare più attivamente alla vita politica. Questi elettori hanno un approccio pragmatico e tendono a scegliere in base alle concrete proposte programmatiche (valutandole in funzione dei propri bisogni e delle difficoltà che devono superare nella loro vita quotidiana). Quindi possono essere attratti da partiti che promuovono politiche di inclusione e di integrazione, come il Partito Democratico (PD) o altre formazioni di sinistra e centro-sinistra; ma anche da partiti che portino avanti proposte sulla sicurezza e sulla riduzione della pressione fiscale (ovvero da partiti di centro o di centro-destra).

In altre parole, molti immigrati divenuti nuovi cittadini potrebbero sostenere anche partiti di centro-destra, specialmente se ritengono che questi partiti possano offrire una migliore prospettiva economica futura e una maggiore sicurezza sociale (incluso il contrasto alla criminalità). Inoltre, gli immigrati provenienti da contesti più conservatori potrebbero trovare affinità con partiti orientati sulla tutela di valori tradizionali (ossia, va ribadito, anche con partiti di destra).

Che il quadro degli orientamenti di voto degli immigrati sia più complesso di quello che si può pensare a prima vista è dimostrato da quanto accade in Francia e in Germania. In Francia, molti immigrati sostengono partiti che promuovono politiche di inclusione e integrazione. Pertanto, votano per partiti di sinistra come il Partito Socialista (PS) o La France Insoumise (LFI), che sono visti come più favorevoli ai diritti degli immigrati e alle politiche sociali inclusive. Tuttavia, ci sono anche molti immigrati che sostengono partiti di centro o centro-destra, in particolare Renaissance, il partito del presidente Emmanuel Macron, essenzialmente perché vedono in esso una promessa di stabilità economica e di sicurezza. 

In Germania, il voto degli immigrati è influenzato da fattori simili. Gli immigrati di origine turca, ad esempio, tendono a sostenere il Partito Socialdemocratico (SPD) o i Verdi, che sono percepiti come più aperti e inclusivi. Tuttavia, vari altri gruppi di immigrati votano per l’Unione Cristiano-Democratica (CDU) o altri partiti di centro-destra.

La verità è che il voto degli immigrati è un nuovo terreno di conquista prima demoscopica e poi elettorale per i partiti italiani. E che il loro voto si orienta, come abbiamo detto, su proposte programmatiche che abbiano a che fare o con la loro possibilità di crescita reddituale o con la tutela di valori, che spesso noi consideriamo tradizionalisti, che sono ancora forti nei loro contesti culturali di provenienza. La partita è aperta, e il suo esito è tutt’altro che definito.

 

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