Alleanza Cooperative al Governo: ‘Rendiamo produttivo il sostegno’
L’Alleanza delle Cooperative Italiane lancia da Bari una sorta di appello programmatico per ‘Cambiare cooperando’ l'Italia e il Sud. Ma il Governo resta assente
La prima Biennale della Cooperazione a Bari vede l’Alleanza delle Cooperative Italiane lanciare una sorta di appello programmatico, per ‘Cambiare cooperando’ l’Italia in generale e il Mezzogiorno in particolare. L’appello proviene dall’unico settore economico con gli indici attualmente ‘moderatamente in crescita’ e in evidente controtendenza col trend nazionale, ma all’appuntamento barese il Governo resta assente.
Non è un buon segnale, ma il mondo della cooperazione lo vive come un ulteriore stimolo ad interpretare ‘da protagonisti’ la sfida al cambiamento animata dal principio cardine della responsabilità sociale. Infatti, a conclusione lavori la reazione è stata propositiva.
La porta resta aperta allo scambio di opinioni, al confronto e alla circolarità delle idee tra chi vive la cooperazione e chi non ha colto ancora il senso, tra chi pensa che “fare insieme” possa superare la sterilità dell’individualismo e chi persegue primati di campanile senza prospettive. In pratica, tra chi fa impresa pensando al domani del proprio territorio e tra chi vuole generare innovazione attraverso il cooperare.
La Biennale dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, nelle prossime tappe di Bologna, Milano e Roma, continuerà a raccontare il senso equo, inclusivo, innovativo e durevole del cooperare come cultura d’impresa, che si sviluppa sulla centralità della Persona esaltata e valorizzata nella pluralità del contesto comunitario e collettivo.
In tal senso si sono orientati gli interventi dei rappresentati della Ricerca nel settore specifico, Francesca Martinelli - Rcercatrice Centro Studi Doc, e del già ministro dell'Innovazione, Luigi Nicolais - Presidente di Materias Srl, che hanno sottolineato come la buona ricerca passi da una consapevole e insistita azione d'insieme. "Perchè la crescita individuale è possibile ed è utile alla comunità solo se "parte" di una crescita collettiva", ga ribadito Francesca Martinelli.
"Sbaglia il governo che non pensa al Mezzogiorno come risorsa ed opportunità funzionali al rilancio dell'intero Paese", ha aggiunto Luigi Nicolais, "Basterebbe vedere come la Germania è riuscita a dare slancio alla propria crescita, attraverso il processo di riunificazione, facendo della Germania Est uno straordinario bacino di risorse e un propulsore di nuove attività economico-produttive".
Concetti ribaditi anche nell'intervento conbinato tra il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e l'ospite delle seconda giornata di lavori: Michele Placido. “Il movimento cooperativo pugliese - ha dichiarato Emiliano - ha saputo integrarsi, ha saputo superare antiche rivalità, ha saputo costruire collaborazione. Queste sono persone che si adoperano con tutte le loro energie per mettere in moto l'economia non a fini di lucro personale, ma per consentire a intere aree, territori, settori di decollare e di cambiare il destino delle comunità e anche quello dei singoli cooperanti".
"Il movimento cooperativo italiano - ha aggiunto Emiliano - è una di quei punti di forza che ha consentito a intere zone del nostro Paese di ottenere e mantenere aziende che hanno una responsabilità sociale anche verso il territorio maggiore o quantomeno dello stesso livello di altre aziende individuali che costituiscono il capitalismo allo stato puro".
"Il movimento cooperativistico è una forma efficiente di economia che però mantiene il problema della distribuzione dell'utile non in funzione del capitale investito, ma della quantità di lavoro che viene inserita dentro l'azienda stessa”.
E proprio a tal proposito, Michele Placido ha allargato la visione sulle articolazioni pratiche sia del settore artstico culturale, relativo all'attività teatrale e cinematografica, sia di quello agroalimentare che vede la sua famiglia in prima linea in un'innovativa atttività d'impresa in Capitanata, per la coltivazione di vigneti, la volorizzazione e la produzione di Nero di Troia.
Sulla necessità di mettere l'accento su quanto il sitema cooperativo sia riuscito a fare fino ad oggi ha rifrettuto il presidente di Confcooperative Fedagri-Pesca, Giorgio Mercuri: "Siamo tutti consapevoli che la crescita non si aspetta, ma si persegue. Insieme, per essere tutti protagonisti alla pari".
"L'occupazione al Sud sta beneficiando, in maniera evidente, della cinghia di trasmissione cooperativa- ha aggiunto Mercuri - senza l'apporto delle cooperative i livelli di disooccupazione sarebbero stati decisamente più drammatici. Non è facile farlo comprendere, talvolta anche a livello istituzionale, ma ricordo che le cooperative non sono imprese di lucro, ma un investimento sulla persona con effetti inter-generazionali".
Carlo Borgomeo della Fondazione con il SUD ha quindi aperto il sipario sui numerosi esempi e 'case-history' di donne e giovani che nelle cooperative hanno trovato il loro ascensore sociale e sullo schema d'analisi di uno sviluppo completamente nuovo: "Dalla cooperazione - ha detto Borgomeo - non bisogna più aspettarsi un apporto residuale allo sviluppo, ma un apporto significativo, strategico e concreto".
Mettendo in evidenza anche come sulle Cooperative di Comunità - argomento molto caro al Presidente pugliuese di Alleanza delle Cooperative, Carmelo Rollo - siano il ponte ideale e pratico per passare dal mettersi insieme per lavorare (la cooperativa classica), al perseguimento anche di obiettivi sociali e a nuove forme organizzative per governare meglio le relazioni sociali".
"Una bellissima dimensione - ha sottolineato Borgomeo - per esaltare il tratto saliente di questo progetto: il passaggio alla dimensione comunitaria dell'impegno". Lo stesso che a Napoli ha riscattato le sorti di alcuni ragazzi 'senza futuro', che oggi gestiscono le Catacombe di San Gennaro, al centro di una diatriba con la Pontificia Commisione dell'Archeologia Sacra, con la quale il presidente Borgomeo è certo si troverà una soluzione: "In uno dei quartieri più difficili di Napoli è successo qualcosa di forte e importante: il meccanismo cooperativo - con una dimensione sociale pronunciata - lo sta cambiando e nessun altro ci sarebbe riuscito!"
A fine lavori, nel ribadire che "La porta è e resta aperta a chi pensa che il futuro non sia un bene di proprietà del presente, ma un patrimonio da salvaguardare e migliorare per le prossime generazioni", Mauro Lusetti, a nome dell'alto co-presidente Brenno Begani e del presidente Maurizio Gardini, ha passato il testimone della Biennale da Bari a Bologna, con uno dei capisaldi del Manifesto dell'Alleanza Cooperative Italiane.
"Mercati, economia, istituzioni e societàsono scosse da un lato dalla rivoluzione digitale, dall'altro dagli effetti della crisi e dai rapidi cambiamenti demografici e ambientali. Spartiacque epocale in cui la cooperazione, per la modernità senza tempo che rappresenta, deve segnare il cambiamento".
(gelormini@affaritaliani.it)
Le riprese video sono a cura di Michele Falcone
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Pubblicato sul tema: Emiliano: Cooperative di Comunità, Xylella, M5S ed Elezioni europee
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