Bitonto, fine latitanza per il
boss Mimmo Conte arrestato

Copione classico per Domenico Conte: il boss 48enne di Bitonto accusato di essere il mandante dell'omicidio di Anna Rosa Tarantino, la donna “schermo” di Giuseppe Casadibari (vittima designata appartenente al cla Cipriani), che lo scorso 30 dicembre fu uccisa per errore, all’uscita dalla messa, da Rocco Papaleo e Michele Sabba.

La sua latitanza è sempre rimasta nel contesto territoriale di appartenenza, quello che gli garantiva più copertura. Almeno fino a ieri, quando il suo arresto in un residence di Giovinazzo (Ba), in zona prossima a Santo Spirito, è stato portato a termine all’alba dopo un intenso e incessante lavoro d’indagine, assicurandolo alle Forze dell’Ordine. Con lui la moglie e la figlia di sei anni.

A un pelo dalla cattura già lo scorso 20 aprile, il boss era rimasto nel mirino degli uomini del Commissariato di Bitonto, della Squadra mobile di Bari e del Comando provinciale dei carabinieri, della compagnia di Molfetta e della stazione di Bitonto.

 

La sorte del capoclan bitontino, che si contrapponeva a quello dei Cipriani - nell'ambito di una guerra che durava da mesi per il controllo delle piazze di spaccio della città - era stata segnata nel momento stesso che i due killer - arrestati nel marzo scorso - erano diventati collaboratori di giustizia.

Il cerchio attorno a lui si sarebbe ulteriormente ristretto, un mese fa, quando la fuga di Conte - che sfuggì alle forze dell’ordine - costò l’arresto al suo luogotenente, Alessandro D’Elia. Al vaglio degli investigatori, ora, anche la posizione del titolare del residence di Giovinazzo (Ba), mentre le indagini proseguiranno, per scoprire chi aiutò Conte il 20 aprile a sottrarsi all'arresto la notte del blitz e durante le settimane successive.

(gelormini@affaritaliani.it)

------------------------ 

Pubblicato in precedenza sul tema: Bitonto, si spara in strada Muore passante 84enne

                                                             Nicola Pice ricorda Anna Rosa Tarantino