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Crisi Gazzetta del Mezzogiorno, la Procura chiede il fallimento di Edisud SpA
La Procura della Repubblica Bari ha chiesto il fallimento della Edisud, la società editrice de 'La Gazzetta del Mezzogiorno'. Appello FNSI e Assostampa Puglia.
La mossa era prevedibile, come da copione, dopo l'annuncio di Mario Ciancio Sanfilippo, di volersi disimpegnare dalla gestione de ‘La Gazzetta del Mezzorno’, attraverso una procedura di liquidazione.
L’assemblea dei soci della Edisud, convocata per nominare il nuovo Consiglio di Amministrazione, è andata ‘puntualmente’ deserta. A mancare l'appuntamento strategico, ieri, è stata la stessa famiglia Ciancio Sanfilippo, proprietaria della quasi totalità delle azioni della Spa.
Di conseguenza - come si legge in una nota del Comitato di Redazione del giornale - la Procura della Repubblica di Bari ha chiesto il fallimento della Edisud, la società editrice de "La Gazzetta del Mezzogiorno": lo storico quotidiano di Puglia e Basilicata con sede a Bari con più di 130 anni di vita.
Con l'istanza depositata in tribunale, si legge sul sito della "Gazzetta", il procuratore aggiunto, Roberto Rossi, ha chiesto altresì la concessione dell'esercizio provvisorio. La prima udienza è stata fissata il 9 giugno.
A tal proposito, è arrivato immediatamente l'appello Fnsi e Assostampa Puglia: "Imprenditori del territorio si impegnino per salvare La Gazzetta del Mezzogiorno. Il tempo degli incontri istituzionali, delle solidarietà o delle passerelle mediatiche è finito: è tempo che la classe imprenditoriale di Puglia e Basilicata si faccia avanti, anche tramite cordata, per salvare la Gazzetta del Mezzogiorno dal baratro del fallimento cui sembra condannata".
La nota delle Associazioni di Stampa di Puglia e Basilicata, insieme con la Federazione Nazionale della Stampa italiana, fa riferimento alla presa di posizione dell'editore che, tornato in possesso del giornale a seguito del dissequestro deciso dal Tribunale di Catania, ha annunciato la volontà di mettere in liquidazione la Edisud spa: "A fine mese il Tribunale di Bari sarà chiamato ad esprimersi sulla eventuale continuità dell'azienda. Ma a un anno e mezzo dal sequestro deciso dai giudici di Catania, il giornale è riuscito a sopravvivere sinora solo grazie alla caparbietà di giornalisti e poligrafici, che hanno continuano a lavorare e così a garantire l'uscita quotidiana in edicola anche quando non veniva loro pagato lo stipendio".
"Quei sacrifici, ora - sottolineano le due rappresentanze sindacali - rischiano di andare persi dinanzi alla volontà dell'editore di dismettere il principale organo di informazione della Puglia e della Basilicata, dopo averne provocato il dissesto tramite un management rimasto alla guida finanche durante la procedura giudiziaria e aver allontanato per anni ogni offerta di acquisto che consentisse la tutela e il futuro della testata".
"Dinanzi a tale situazione - concludono - gli imprenditori pugliesi e lucani non possono rimanere silenti spettatori. Occorre un impegno forte e chiaro da parte del territorio che, per 135 anni, è stato raccontato dal giornale con professionalità ed equilibrio. La Gazzetta è un bene di tutti ed è dovere da parte di tutti i pugliesi e lucani provare a difenderlo".
(gelormini@affaritaliani.it)
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Pubblicato sul tema: Crisi Gazzetta, si riaffaccia l'ipotesi Coop Alleanza 3.0