PugliaItalia

Enrico Dalfino, attenzione alle persone e rispetto per le istituzioni

A 25 anni dalla scomparsa di Enrico Dalfino (24.08.1994/24.08.2019), il ricordo e la mancanza di una luce: attenzione alle persone e rispetto per le istituzioni

Ricorre oggi l’anniversario della scomparsa di Enrico Dalfino, avvenuta il 24 agosto del 1994. Era un mercoledì di fine estate particolarmente afoso e umido al mattino, ma quando nel tardo pomeriggio Enrico ebbe la crisi fatale e spirò, il tempo mutò in una sorta di tempesta equinoziale che durò fino ai suoi funerali.

Dalfino Sindaco

Da allora sono trascorsi 25 anni e sono ancora impresse nella nostra memoria le immagini della fiumana di persone che si riversò in casa nell’immediato e nella notte e nel giorno a seguire, per un ultimo saluto. Impossibile dimenticare le esequie tenute il mattino del 26 agosto 1994 presso la Basilica di San Nicola, stracolma di persone nonostante il periodo feriale, all’epoca rigorosamente osservato. Emblematico in tal senso l’articolo apparso quel giorno sulla Gazzetta.

E sono ugualmente e teneramente custoditi nel ricordo familiare i volti delle tantissime persone che parteciparono ai funerali pomeridiani nella Chiesa Matrice della amata Sammichele e alla cerimonia di sepoltura nella cappella di famiglia.

giuseppe dalfino

Sembra che da allora il tempo non sia trascorso se è vero che, a distanza di 25 anni, ancora oggi si mantengono salde le tracce impresse da Enrico nel pensiero comune e nel cuore dei cittadini non solo baresi. Nel nostro piccolo rievocheremo tutto questo sabato 31 agosto 2019, alle 18, presso la Chiesa Maria Santissima di Sovereto, a Terlizzi, durante la messa celebrata da Padre Mario Marino.

Altre iniziative nell’occasione di questa ricorrenza si terranno a Sammichele di Bari il giorno 8 novembre 2019 (a cura del Centro Studi di Storia Cultura e Territorio) e a dicembre 2019 presso l’Aula consiliare “Enrico Dalfino” del Comune di Bari, di concerto con il Sindaco Decaro e tutta l’Amministrazione. Chissà se Enrico era consapevole di divenire un simbolo del superamento dei confini e delle differenze ... chissà ...

dalfino enrico

ENRICO DALFINO nasce il 6 dicembre del 1935 a Sammichele di Bari, cittadina con cui conserva un particolare rapporto lungo tutto il corso della vita. Subito dopo la laurea, conseguita con lode nel 1958 presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Bari, inizia l'attività di ricerca scientifica nell’istituto di Diritto Pubblico dell’Università di Napoli sotto la guida del prof. Pasquale Del Prete e del prof. Giuseppe Abbamonte.

Negli anni ’70 diviene allievo del prof. Massimo Severo Giannini, con cui collabora ai lavori per la proposta di organizzazione degli Uffici della Regione Puglia elaborata dal FORMEZ. Dal 1980 è titolare della prima cattedra di Diritto Amministrativo presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bari. In seguito riveste, tra gli altri, l’incarico di componente della Commissione per il Mezzogiorno presso il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e partecipa ad un progetto di ricerca sul sistema dei poteri locali.

Vlora2

Come avvocato amministrativista si occupa di problematiche di ampio respiro (come la realizzazione della centrale termoelettrica di Brindisi o il risanamento del golfo di Manfredonia) e ha modo di esprimersi ai massimi livelli nazionali negli anni ‘70-‘80, legandosi a due rilevanti innovazioni legislative e istituzionali di quel periodo: le Regioni e i Tribunali Amministrativi Regionali. Non trascura però di allargare lo sguardo verso l’approfondimento delle altre grandi tematiche di quegli anni.

Teatro Petruzzelli   Ai primi del '900

La sua produzione scientifica spazia infatti dall’istruzione alla sanità, al diritto ambientale, agli istituti di partecipazione democratica, all’edilizia e soprattutto all’urbanistica ove è determinante il suo apporto nella redazione della fondamentale legge regionale pugliese n. 56 del 1980. Forte della rinomanza acquisita, nel 1987 gli viene proposta la candidatura al Senato per la Democrazia Cristiana. Nell’occasione riporta un consenso oltremodo lusinghiero, anche se non ottiene l’elezione. Viene quindi chiamato a dirigere la segreteria cittadina della D.C.. E qui ha modo di mettersi in luce per una serie di iniziative che restituiscono vigore all’azione politica del partito, spingendo i militanti e più in generale i cittadini baresi ad interessarsi al governo della “cosa pubblica”.

Dalfini Morse

Nell’agosto del 1990 si candida al Consiglio comunale, raggiungendo il primato elettorale cittadino. Diviene quindi Sindaco di Bari. Nel 1991 accadono due episodi che segnano in maniera profonda la storia della città dell’ultimo scorcio del ‘900, e quella personale di Enrico Dalfino: l’attracco al Porto di Bari del mercantile “Vlora”, con migliaia di cittadini albanesi a bordo, e l’incendio del Politeama Petruzzelli.

Ma il Sindaco “professore” viene ricordato anche per altri eventi altrettanto significativi dal punto di vista politico-istituzionale, ad esempio per aver promosso l’approvazione dello Statuto cittadino, uno tra i primi in Italia, caratterizzato dall’incipit iniziale “Bari comunità aperta”. Nel dicembre del 1991, per problemi interni alla maggioranza in Consiglio, viene spinto a dimettersi dalla carica di Sindaco. Continua comunque a impegnarsi come consigliere, creando nel 1992, assieme ad alcuni dissidenti D.C. (nell’epoca di “mani pulite”), il movimento politico denominato “Solidarietà e Progresso”.

Jasmine Pignatelli

Viene a mancare nell’agosto del 1994, a 58 anni. Molte illustri personalità hanno sottolineato l’ingegno di Enrico Dalfino nei diversi ambiti professionale e accademico, oltre alle doti politiche e alla capacità di aver saputo amministrare, appunto nel segno di “Bari comunità aperta”, nel pur breve periodo di governo della Città.

Numerose sono le attestazioni attribuitegli fino ad oggi a futura memoria: tra le altre, l’intitolazione dell’aula consiliare del Comune di Bari, di un viale al quartier San Paolo, di una lapide all’ingresso del molo d’imbarco del Porto (assieme a don Tonino Bello), a Sammichele di Bari di una strada e una sezione dell’Associazione Malati Oncologici (assieme al fratello Luigi), del circolo ACLI della amata Bari Vecchia, di un viale del Villaggio Bellomo a Quasano-Toritto, e, non da ultima, la dedica dell’opera murale in codice morse “8.8.91 - Sono persone” realizzata sul lungomare del quartiere San Girolamo di Bari dall’artista Jasmine Pignatelli e promossa da Misia Arte e altre encomiabili entità e aziende private.

dalfino 5

È un dato di fatto che Enrico Dalfino abbia fatto “scuola”, costituendo un sicuro punto di riferimento, anche oltre l’ambito pugliese, in campo professionale, accademico e non ultimo in quello politico-amministrativo. E questo perché, accanto alle innegabili qualità, sapeva coniugare un personalissimo modo di porgersi verso le persone che gli consentiva di sentirsi in sintonia praticamente con chiunque.

Gli amici, i cittadini, i colleghi del Foro e dell’Accademia barese e i familiari lo ricordano in particolare per il chiaro esempio di onestà, di umiltà e di buona volontà e soprattutto per il garbo e la sapienza dei comportamenti e per l’assoluta rispetto della dignità di ogni singolo individuo. La positiva visione della vita e il patrimonio inesauribile di valori e principi che nel corso del tempo ha saputo diffondere intorno a sé sono probabilmente il segno più significativo impresso dalla sua esperienza umana.

---------------------------- 

Pubblicato in precedenza: '8.8.1991 Sono persone', 28anni dall'arrivo della Vlora e 25anni senza Dalfino

                                              'Sono Persone/8.8.1991' una scultura per ricordare la Vlora e Enrico Dalfino

                                               I lampioni del lungomare di Bari 'La luce dell’Est' e il Pericle contemporaneo

                                               Enrico Dalfino e la favola agrodolce “Riso fuori sede” di Silvia Rizzello