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Incidente FSE, Giannini: 'Affrontare
la questione con critica costruttiva'
L'Assessore ai Trasporti della Regione Puglia G. Giannini, interviene in aula, risponde alla richiesta di dimissioni del M5S e chiede un Consiglio monotematico
Lo scontro tra treni delle FSE avvenuto in Salento ha tenuto banco in Consiglio regionale, anche per la richiesta di dimissioni dell’assessore regionale ai trasporti Gianni Giannini avanzata dai consiglieri del M5S.
Sul tema si sono registrati gli interventi di Michele Mazzarano (Pd), Ignazio Zullo (DIT), Gianluca Bozzetti (M5S), Sergio Blasi (Pd), Grazia Di Bari (M5S), Marco Lacarra (Pd), Pino Romano (MdP), Enzo Colonna (NsP) e Saverio Congedo (Fratelli d’Italia/Misto).
Nella replica l’assessore Giannini ha dichiarato la disponibilità di fornire le comunicazioni, attualmente in suo possesso e relative al grave incidente, senza sottrarsi al confronto ed un dibattito in Aula più approfondito nel merito dello stato di attuazione del sistema trasportistico pugliese.
Giannini ha precisato che sull’episodio si hanno solo informazioni ufficiose e che è previsto un incontro con i rappresentanti della Sud-Est, affinché relazionino in maniera particolareggiata su quanto accaduto. Quindi, si è riservato di presentare al Consiglio una relazione adeguata all’esigenza, che è stata manifestata, di un dibattito sul trasporto pubblico locale.
“I fatti che sono accaduti lasciano amarezza, stupore anche in chi sta parlando - ha detto Giannini - però non si può affrontare la questione in maniera semplicistica. Si possono pure chiedere le dimissioni di un assessore, ma chi formula questa richiesta ha l’obbligo di motivarla, così come chi la riceve ha l’obbligo di tollerarla, di tenerla in considerazione e di rispettarla”.
“Considerato che si è trattato di un attacco strumentale che ha distorto la verità dei fatti - ha rilevato l’assessore - mi preme ribadire che per mettere in sicurezza l’intera rete ferroviaria pugliese di 1.500 chilometri, sono necessari i tempi imposti dalle norme. Già dal 2013 sono stati stanziati 83 milioni per la messa in sicurezza della rete ferroviaria i cui lavori sono stati eseguiti da alcune società”.
“La Puglia, la Toscana, l’Emilia-Romagna e la Lombardia - ha precisato Giannini - sono le uniche quattro Regioni che hanno investito in tema di sicurezza ferroviaria e non ce l’hanno fatta. In particolare la Sud-Est non ce l’ha fatta a rispettare i termini e le scadenze stabilite dall’Unione europea, ma da parte nostra abbiamo finanziato quelle opere non ancora ancora realizzate ma che sono state ulteriormente rifinanziate".
"Per mettere in sicurezza l’intera rete ferroviaria - ha aggiunto - abbiamo impegnato i Fondi europei e i Fondi di sviluppo e coesione con il Patto per la Puglia; in Giunta è stata licenziata una delibera che mette a disposizione 171 milioni di euro per interventi di messa in sicurezza della rete ferroviaria”.
L’assessore Giannini, poi, ha tenuto a sottolineare che il complesso iter da seguire consiste nel mettere a disposizione le risorse finanziarie e solo successivamente il responsabile della sicurezza, che è il gestore dell’infrastruttura, propone il progetto individuando l’intervento in base a una valutazione del rischio. Quel progetto - ha ricordato - ancora deve essere sottoposto a dei validatori indipendenti e solo dopo l’autorizzazione, la Regione celebra la gara".
In conclusione, l’assessore Giannini ha chiesto la possibilità di affrontare in un Consiglio monotematico il tema del trasporto pubblico locale e discutere la questione in maniera oggettiva ed evitare che si possano manipolare dati e verità su un servizio collettivo, aggiungendo che "Il diritto alla mobilità garantito a tutti i cittadini dalla Costituzione, non può essere confuso con il diritto alla comodità o all’abitudine”.
(gelormini@affaritaliani.it)
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