Scontro tra treni: i treni al Sud tra sprechi e incidenti frontali, la verità
Treni al Sud: treni e rotaie obsolete, sistemi di sicurezza fermi al secolo scorso e tanti sprechi, così l'Europa è sempre più lontana
Il profondo sud è sempre più distante dall'Europa. Sembrava scontato che non dovesse accadere nuovamente e, invece, anche questa volta leggiamo di due treni che si scontrano frontalmente. Treni e rotaie obsolete, sistemi di sicurezza fermi al secolo scorso e tanti sprechi: benvenuti al sud, in provincia di Lecce, dove l'alta velocità è solo quella che puoi raggiungere con la tua auto. Sì, perché il treno velocissimo si ferma a Bari. Qui può accadere di tutto, anche che i passaggi a livello non si chiudano proprio mentre sta passando il treno e dall'altra parte c'è lo scuolabus: per fortuna gli automobilisti sono stati sempre attenti in questi casi. Poi, succede, ancora una volta, che due convogli si scontrino frontalmente: non è bastato il dramma di un anno fa tra Andria e Corato per prendere tutte le precauzioni che impedissero qualsiasi problema di questo tipo e qualsiasi errore umano. A luglio dell'anno scorso fu una strage. Questa volta è andata bene, perché questi tipi di treni, che percorrono tratte interprovinciali, sono stati costretti a viaggiare a un massino di 50 chilometri orari. Ciononostante ci sono 15 feriti. Nell'epoca dei piloti automatici due treni viaggiano ancora sulla stessa rotaia e si scontrano frontalmente: anno 2017. "Dai primi accertamenti risulta che uno dei due convogli era fermo al segnale di ingresso della stazione di Galugnano, mentre l'altro è partito in direzione Lecce non rispettando il segnale rosso - spiegano le Ferrovie dello Stato in un comunicato stampa - Il treno stava viaggiando a bassa velocità. Al momento risultano feriti 15 viaggiatori e il macchinista del treno". La rete ferroviaria e i servizi di trasporto di Ferrovie Sud - Est sono stati integrati nel Gruppo FS Italiane a fine 2016, dopo il trasferimento dell'ex ferrovia concessa.
C'è una sconfortante sensazione di essere indietro con il resto dell'Italia. Cosa si è fatto di milioni di euro che scrosciavano a fiumi negli anni passati? Dei presunti sprechi delle ferrovie Sud-est se ne occupa un pool di magistrati baresi, ma i fatti sono chiari: il profondo sud non viaggia alla stessa velocità del resto d'Italia e si scontra frontalmente con la dura realtà di un'arretratezza nel trasporto pubblico che non ha pari. Il nuovo management di Ferrovie del Sud Est, nominato da FS Italiane, ha immediatamente attivato un piano d'interventi per l'adeguamento tecnologico e infrastrutturale dell'intera rete dei treni. Il piano che prevede l'installazione dei più moderni sistemi di gestione e controllo del traffico ferroviario e di distanziamento in sicurezza dei treni. Era ora, verrebbe da dire. Intanto, altrove si va avanti, i soldi vengono spesi bene e non finiscono in quel pericoloso vortice che fa sparire nel vuoto le risorse dei contribuenti, senza che il servizio migliori almeno un po'. Se si guarda indietro, sono migliaia gli articoli della stampa locale che parlano dei disservizi ferroviari relativi ai trasporti interprovinciali e interregionali: carrozze sporche, obsolete e spesso sovraffollate, ritardi, carenze infrastrutturali. In alcuni casi i problemi sono stati risolti. Ma è un viaggio troppo lento quello per raggiungere gli standard qualitativi del nord. Siamo in un paese diviso a metà.
La politica, intanto, si lancia nella corsa agli annunci, con le solite grida allo scandalo e le dichiarazioni di buoni intenti. "L'incidente ferroviario avvenuto nel pomeriggio di oggi sulla tratta Lecce-Otranto delle Ferrovie del Sud Est, all'uscita di Guagnano, conferma la necessità di procedere quanto prima all'efficientamento e al rilancio delle Sud Est, come più volte da me sostenuto nelle sedi istituzionali, sia a livello ministeriale che nel confronto con la stessa azienda" - tuona il deputato salentino del Pd, Salvatore Capone.
Poi, c'è Emiliano, che da sempre critica l'assenza del sud nell'agenda del governo e che ora propone soluzioni drastiche. "Lo scandalo delle Ferrovie Sud-Est i cui sviluppi giudiziari mi auguro possano accertare le responsabilità dei tanti che hanno spolpato una società della quale è stato azionista unico per decenni il Governo della Repubblica italiana, ha oggi contribuito oggettivamente alla mancata realizzazione, anche su quel tratto ferroviario, di sistemi di sicurezza per i quali la Regione Puglia aveva già messo a disposizione delle Ferrovie Sud-Est il denaro necessario - inveisce il governatore della Puglia - Su questa questione chiedo che la Procura della Repubblica di Lecce indaghi sino in fondo perché non possiamo accettare che il Salento in particolare e la Puglia in generale rimangano strette in una morsa nella quale le difficoltà della mobilità incidono non solo sullo sviluppo del territorio ma anche sulla sicurezza dei cittadini. In una normale situazione di dissesto aziendale può essere normale sospendere i pagamenti a un fornitore, ma se quest'ultimo sta realizzando su una linea ferroviaria un lavoro di messa in sicurezza questa sospensione non può essere accettata ed a nulla vale in compenso il limite di velocità di 50 km orari imposto solo di recente dall'Agenzia nazionale per la Sicurezza ferroviaria". Secondo Michele Emiliano, tutti i poteri devono essere concentrati nelle mani della Regione Puglia al più presto. Il capogruppo di Forza Italia in Regione, Andrea Caroppo, parla di inadeguatezza della rete ferroviaria e condivide l'idea del governatore: "Solo la circostanza che i convogli si siano scontrati sul binario unico in un tratto in cui si viaggia a bassissima velocità ha evitato che l'incidente si trasformasse in una catastrofe. Non è possibile assistere a episodi degni di cronache ottocentesche più che del 2017 in una Puglia che vuole essere a vocazione turistica: è indispensabile mettere al vertice dell'agenda politica regionale la realizzazione e l'ammodernamento di una rete degna di questo nome che colleghi direttamente tra loro porti, aeroporti, capoluoghi di provincia e, poi, principali mete turistiche, accantonando una mentalità ed atteggiamenti che fanno fuggire gli investimenti".
I primi lavori di adeguamento delle rete ferroviaria sono stati avviati già lo scorso anno e si concluderanno entro il 2017: investimento complessivo 19 milioni di euro. La seconda parte degli interventi di potenziamento infrastrutturale e tecnologico partiranno, come programmato, nelle prossime settimane e saranno conclusi entro il 2018 (Bari e Taranto) e il 2019 (Salento), con un investimento pari a 53 milioni di euro. Entrambi gli interventi sono finanziati dalla Regione Puglia.
"Sulla rete FSE dai primi mesi del 2017, quando è stata inserita sotto il controllo dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) i treni, in attesa dei miglioramenti tecnologici, viaggiano a una velocità massima di 50 km/h. Al termine degli interventi, binari e treni saranno attrezzati con il sistema di sicurezza "SCMT"*, come previsto dalla normativa, e i treni potranno ritornare a viaggiare alla velocità prevista dal tracciato ferroviario" - ci avvisano dalle Ferrovie dello Stato. Il verbo usato è al futuro. Qui al sud viaggiamo sempre in ritardo.
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Pubblicato sul tema: Disastro treni in Puglia: scontro in Salento e rifiuti su Lecce-Roma