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Luigi Quaranta: ‘Per il PD di Enrico Letta ci vorrebbe anche un giornale’
Il dibattito sul futuro del PD affidato a Enrico Letta. Le riflessioni di Luigi Quaranta: giornalista e militante PD,
di Luigi Quaranta *
A proposito del neo segretario Enrico Letta e del futuro del PD, mi chiedo se non sia il caso, con tanto parlare di "nuovo inizio", di provare a introdurre - nella discussione a sinistra - il tema di un giornale (in qualunque forma).
Un giornale fatto "a giornale", che racconti con autorevolezza quello che succede e che consenta al Pd un minimo di autonomia, almeno nel raccontare sé stesso a militanti, iscritti, simpatizzanti ed elettori. Insomma, un giornale su cui investire, prima di tutto politicamente.
Le cronache di questi giorni - purtroppo - sono una caricatura del giornalismo "di partito" (di corrente? di corrente esterna al partito?), una serie infinita di forzature. Provo a rendere meglio l’idea, facendo un paio di esempi: per due giorni su tutti i giornali è stato raccontato che Enrico Letta vuole alleanze "a due stadi", prima con tutti gli altri - leggi i centristi - e poi forse, ma molto forse, con i 5S; poi Letta è andato alla Stampa estera è ha ripetuto quello che aveva effettivamente detto in assemblea, e cioè che lui pensa a un campo largo con 5S e tutti gli altri con il Pd al centro.
Oppure la ridicola illustrazione delle nomine dei due vicesegretari sul principale quotidiano italiano, secondo cui Irene Tinagli è stata una nomina fondata sul curriculum e Giuseppe Provenzano una designazione secondo "bilancino" (perché se sei vicedirettore dello Svimez, laureato alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, ed anche ex ministro, tutto questo: se sei meridionale, se sei di sinistra, se sei "comunista", non conta).
Io non dico di riaprire l'Unità, anche perché non so neanche se sia possibile e più o meno alla portata. Probabilmente non è più possibile, per cui personalmente - fatti salvi i colleghi che sono rimasti lì congelati - preferirei consegnare quella testata alla storia, quella grande e gloriosa.
Ma che il principale partito della sinistra italiana abbia bisogno di un suo strumento, mi sembra cosa alquanto evidente. Voi che ne dite?
* Giornalista, militante PD
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Pubblicato sul tema: Gilda Binetti: 'Letta sta al PD come Draghi sta all'Italia'
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