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Terme di Santa Cesarea (Le), ‘perla’ di un patrimonio d’indole improduttiva
Santa Cesarea Terme (Le), come Alitalia, sembra costituire più una palla al piede, che un'opportunità, per la Puglia e per il turismo non solo locale.
Se l'Alitalia è il pozzo di San Patrizio italiano, nonché eterna incompiuta di una colpevole rapsodia dalle variazioni drammaticamente e ripeturìtamente "stonate", le Terme di Santa Cesarea, in Salento, ne rappresentano la speculare versione - di misura regionale - per la Puglia.
L'anomalia di una proprietà e di una gestione ostinatamente pubblica, nonché lungamente e palesemente 'incompetente', non trova attenuanti nello tsunami della pandemia da Covid-19, che ha travolto turismo e attività economiche, certamente non solo a livello locale.
E' la Regione, da tempo, ad essere l'azionista di maggioranza della società che gestisce il complesso termale, spetta ad essa - pertanto - individuare un proficuo percorso di discontinuità, rispetto alla linea che finora ha prodotto solo sperperi e perdite. A testimoniarlo, come monito evidente, il cosiddetto Mammoccione (doveva essere il nuovo centro termale), la grande incompiuta di Santa Cesarea, costata oltre 50 miliardi di lire e da anni in vergognoso abbandono.
"Impellente la necessità di un confronto e di uno sforzo corale, che coinvolga tutti i segmenti dell’amministrazione regionale coinvolti, dal turismo alle attività produttive - ha dichiarato il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani - senza dimenticare i trasporti, visto che per rilanciare le Terme servono innanzitutto collegamenti e infrastrutture moderne ed efficienti”.
“Le Terme di Santa Cesarea sono un patrimonio del Salento e di tutto il territorio, ed è necessario che tutti - Regione in testa, insieme al soggetto gestore e al Comune - decidano di comune accordo quali azioni mettere in campo per garantirne il futuro e la piena valorizzazione. È un’operazione necessaria ed urgente, vista l’imminenza della prossima stagione termale, che non può vederci impreparati".
"Le Terme non navigano in acque tranquille - ha ricordato Pagliaro - il personale è in stato di agitazione, per il mancato pagamento degli stipendi dopo mesi di cassa integrazione. Per questo, siamo stati al loro fianco nel sit-in dinanzi al Comune di Santa Cesarea, per chiedere certezza su un futuro occupazionale che appare a rischio".
"Ma vogliamo passare dalla protesta alle proposte. Da qui la richiesta di una nuova audizione in II Commissione consiliare, questa volta con un focus preciso: il rilancio delle Terme, chiamando in causa il presidente Michele Emiliano, il suo capo di gabinetto e gli assessori regionali di tutti i comparti coinvolti, dal Turismo allo Sviluppo economico, dal Bilancio alla Sanità (visto che lo stabilimento termale eroga cure anche in convenzione con il Sistema Sanitario Regionale)".
"L’obiettivo di quest’audizione - ha sottolineato Pagliaro - è mettere una prima pietra nel cammino di un tavolo di confronto permanente sulla futura gestione delle Terme, allargato al presidente del Consiglio di amministrazione e al sindaco di Santa Cesarea".
"Serve innanzitutto un’operazione trasparenza sul piano di dismissione delle quote societarie detenute dalla Regione, che rappresentano al momento il pacchetto di maggioranza (51%) - ha ribadito il consigliere di La Puglia Domani - queste azioni dovrebbero essere cedute all’Amministrazione comunale di Santa Cesarea per circa 13,7 milioni di euro. Una cifra esorbitante per il bilancio di un piccolo Comune, ma l’Amministrazione dichiara che li attingerà dal concessionario a cui verranno date in gestione le Terme. Non è chiaro, però, se si tratti di un importo definitivo o destinato ad essere rivisto al ribasso. E soprattutto è indispensabile che al nuovo soggetto gestore venga imposto di presentare un programma di rilancio credibile e fattibile, supportato da investimenti adeguati, anche in considerazione della crisi di liquidità in cui versa la società Terme di Santa Cesarea".
Dati i precedenti, qualche perplessità sulla permanenza della struttura in mani pubbliche è plausibile che faccia capolino. Nel frattempo, anche il vicepresidente del Consiglio regionale e consigliere del M5S, Cristian Casili, è intervenuto sulla problematica, partecipando alla manifestazione di protesta dei lavoratori delle Terme di Santa Cesarea.
“È ormai impellente - ha detto il vicepresidente - l’urgenza di fornire di liquidità la società, perché la situazione del comparto termale è di grave crisi. Accanto a questo scenario c’è ancora la questione della vendita del 50,4% delle quote della società in capo alla Regione, che auspico trovi presto una soluzione. È necessario affidare la gestione a un concessionario che sappia valorizzare un bene di inestimabile importanza per tutto il Salento".
"Lo ripeto ancora una volta - ga incalzato Casili - serve programmazione per il rilancio delle Terme, atteso da troppo tempo. Ho sempre seguito da vicino la questione e mi impegnerò insieme agli assessori competenti per trovare una soluzione che permetta alle Terme di Santa Cesarea di superare il periodo di crisi del Covid, che ha purtroppo dimezzato il fatturato a seguito delle norme di restrizione che non consentono il regolare svolgimento delle cure termali e dell'hotel Palazzo praticamente inutilizzato”.
In precedenza, era stato l'intero Consiglio d’amministrazione della SpA pubblica, a presentarsi davanti alla seconda Commissione del Consiglio regionale, convocata dal presidente Antonio Tutolo, sulla situazione economica e gestionale della società partecipata.
In quella sede erano stati sentiti e avevano fatto il punto, dati alla mano, il segretario generale della Presidenza della Giunta regionale Roberto Venneri, il presidente del cda della Società Terme di Santa Cesarea, Rocco Bleve, e il consigliere comunale Salvatore Damiano, in rappresentanza del sindaco.
L’obiettivo era e resta - pare superfluo ribadirlo - salvaguardare e valorizzare un grande patrimonio per il Salento e la Puglia, terzo polo termale nella Regione, con Margherita di Savoia e Torre Canne.
(gelormini@gmail.com)
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Pubblicato in precedenza: Turismo termale e del benessere La chiave nelle anticipazioni Svimez