Atac, Rettighieri chiude le valige e saluta. Il Comune lo caccia via
Raffica di ordini di servizio prima di mollare: ridimensionato Monichino e lotta durissima al doppio lavoro
Previsto poco più un mese fa da affaritaliani.it in un articolo “presagio” al quale Atac e Comune avevano replicato cono sonore smentite, anche Marco Rettighieri, direttore generale dell'Atac consuma le sue ultime ore nell'azienda dei trasporti.
E non è Marco Rettighieri, l'uomo dell'Expo, che va via ma è il Comune di Roma ch elo caccia. Attraverso un comunicato asettico e in stile 5Stelle che poche ore che la lancetta segnasse il passaggio dalla fine di agosto all'inizio del settembre nero per il Movimento Cinque stelle, emette un comunicato con il quale annuncia di “essere al lavoro per l'individuazione di un nuovo management”.
Si cambia, come ampiamente previsto per due motivi. Il primo è che Rettighieri è una nomina voluta a tutti i costi dal senatore Pd, Stefano Esposito, il quale nella sua sfortunata missione da assessore alla Mobilità si era convinto di poter mettere mano all'Atac attraverso un uomo forte. Il secondo motivo ed è quello più “reale del re” è che l'uomo venuto da Trenitalia aveva la missione di creare le condizioni per dividere in due l'azienda e consegnarla al miglior offerente (sempre Trenitalia) la parte di gestione delle ferrovie concesse e delle metropolitane. E questo senza considerare le doti manageriali di Rettighieri, avvezzo e adatto alla gestione delle emergenze, ma no sufficientemente esperto in un quadro come quello dell'Atac dove le emergenze sono all'ordine del giorno ma che possono essere superate solo attraverso una pianificazione degli interventi nel medio lungo termine. Insomma, la bacchetta magica di Expo in via Prenestina ha avuto più o meno l'effetto di una bacchetta da ristorante cinese.
E no è un caso che prima di sfidare l'assessore Linda Meleo sulla vicenda dei soldi per le metropolitane (18 milioni promessi ma secondo Rettighieri non disponibili) l'ormai ex direttore generale di Atac abbia provveduto a rimescolare ulteriormente le carte in Atac, ridimensionando il responsabile del servizio su gomma, Roberto Monichino con un ordine di servizio del 31 agosto con il quale avoca a sé la pianificazione industriale e facendo scomparire dalla macrostruttura aziendale l'operation manager. Una mini rivoluzione che si completa con la sostituzione del responsabile della ferrovia concessa Roma Viterbo, affidata a Roberto Vinci in sostituzione di Federico Chiovelli. E questo ordine di servizio è datata 29 agosto.
Infine, prima di completare le valige, Rettighieri ha anche varato una norma “ammazza doppio lavoro”. Con la disposizione gestionale del 29 agosto, l'ormai ed diggì ha esplicitato che nessun dipendente piò esercitare attività extra aziendali in conflitto di interessi con Atac e che qualsiasi altro lavoro fuori azienda è di fatto incompatibile. Sarà la fine degli operai che al termine delle ore lavorative diventano meccanici provetti o degli autisti che finito il turno diventano conducenti di bus turistici o noleggiatori?