Roma

Corruzione, mazzette per truccare l’appalto: coinvolti 2 dipendenti di Rfi

Certificati falsificati per ottenere un appalto di Rete Ferroviaria Italiana: arrestate 5 persone per corruzione, truffa e frode

Falsi certificati per partecipare, senza avere i requisiti, alle gare di appalto di “Rete Ferroviaria Italiana". Sono finite in manette, con le accuse di corruzione, truffa e frode, 5 persone: 2 i dipendenti "infedeli" coinvolti.

 

Un giro di mazzette tra imprese e funzionari, per aggiudicarsi la gara di appalto relativa alla fornitura di pietrisco per le massificate ferroviari. L'operazione condatta dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma ha portato alla luce il sistema grazie al quale alcuni imprenditori, attraverso la produzione di relazioni predisposte da consulenti di parte e analisi di laboratorio falsificate, abbiano ottenuto  gli attestati necessari per partecipare alle gare di appalto indette dalla Rete Ferroviaria Italiana - Rfi.

Nel dettaglio, è emerso che i fratelli Lorenzo e Massimo Lupo Drovetto, gestori della Quarry Srl, società dedita alla commercializzazione di inerti, insieme a Luca Bronzino, proprietario tramite la Liurscavi Snc di una cava a Malvicino (AL), hanno conseguito la certificazione pur essendo consapevoli della mancanza dei parametri richiesti, grazie al supporto di due infedeli funzionari di Rete Ferroviaria Italiana - Rfi.

Questi ultimi (uno in pensione, l’altro ancora in servizio) hanno invalidate le risultanze di un’ispezione, in contrasto con i contenuti della documentazione prodotta dai privati, riuscendo a far svolgere un ulteriore accertamento alla professoressa Maria Iole Spalla. La docente presso il Dipartimento della Terra dell’Università degli Studi di Milano, ha quindi redatto una relazione priva dell’indicazione dell’esistenza di materiali – rocce classificate “pietre verdi”, caratterizzate dalla potenziale presenza di minerali amiantiferi – che, in base al capitolato tecnico, avrebbe determinato la bocciatura dell’istanza. Con riferimento a uno dei due funzionari e alla professoressa – come evidenzia il giudice nel provvedimento – "sussistono gravissimi indizi di colpevolezza" che gli imprenditori in parola abbiano loro promesso e consegnato utilità e provviste corruttive.

Ottenuta la qualificazione, la Quarry Srl ha commercializzato circa 9.000 tonnellate di pietrisco non conforme, prima della sospensione del provvedimento autorizzativo da parte di Rfi Spa. Inoltre, le investigazioni hanno permesso di accertare un episodio di turbativa d’asta fallimentare perpetrato dai germani Lupo Drovetto che, attraverso l’interposizione di un’impresa formalmente riconducibile a Tommaso Ronga, hanno acquisito il ramo d’azienda di una società fallita, già agli stessi riferibile, proprietaria di un ulteriore sito estrattivo.Tale aggiudicazione è avvenuta anche attraverso esplicite minacce veicolate da Ronga nei confronti di altri soggetti partecipanti alla gara, finalizzate a far ritirare le offerte presentate.

Con l’ordinanza in esecuzione sono stati disposti:la custodia cautelare in carcere nei confronti di Lorenzo Lupo Dorvetto (classe 1964) e Massimo Lupo Dorvetto (classe 1967); gli arresti domiciliari per Luca Bronzino (classe 1978), Maria Iole Spalla (classe 1959) e Tommaso Ronga (classe 1970).

Ferrovie dello Stato Italiane e Rete Ferroviaria Italiana stanno ora valutando ogni azione a propria tutela. Le Società hanno già fornito e continueranno a garantire la piena collaborazione all’Autorità giudiziaria e agli inquirenti per lo svolgimento dei necessari accertamenti.