Roma

Giubileo, il primo flop dei trasporti. Salta il biglietto unico con Trenitalia

di Fabio Carosi

Niente biglietto unico per il Giubileo. Il "pass per pellegrini", quello che dovrebbe consentire di viaggiare con un unico titolo sulla rete Atac e sulle ferrovie di Trenitalia muore prima del parto. Ad ucciderlo è l'incapacità di mettere a sistema le due reti di trasporto per la consueta lite sui segreti del sistema di bigliettazione. E così i pellegrini saranno costretti ad acquistare biglietti diversi a seconda se utilizzeranno Trenitalia o Atac.
A sancire il flop dei trasporti integrati è una lettera arrivata sul tavolo del vicesindaco Marco Causi con la quale si rinnova la battaglia in corso tra l'Atac e l'assessore Stefano Esposito. Con i soliti metodi sbrigativi e improntati all'efficienza delle parole e dei diktat, Esposito con tre lettere in sequenza ha ordinato all'Atac di consegnare a Trenitalia - secondo misteriose "procedure opportune" - le chiavi di sicurezza software del sistema di bigliettazione elettronica per permettere alla società ferroviaria di emettere biglietti come se fosse Atac. La replica del'azienda non si è fatta attendere e così da via Prenestina è arrivata una lettera con la quale i dirigenti hanno spiegato con dovizia di particolari all'assessore frettoloso i motivi per cui non è possibile dare le chiavi del sistema che permette all'Atac di sopravvivere grazie agli incassi giornalieri dei biglietti, ad un soggetto terzo.

Intanto il sistema che gestisce stampa e incassi è oggetto di un'indagine della magistratura per lo scandalo delle truffe e delle duplicazioni dei titoli di viaggio e poi perché dopo anni di lavoro e di investimeniti, la prima fonte di liquidità per la società è considerata un asset specifico e di grande valore. La lettera che ha fatto saltare sulla scrivania Causi e accentuato ancora le frizioni tra i dirigenti dell'azienda e l'assessore "penna facile", diventa un piccolo manuale di gestione aziendale, nel momento in cui specifica che pur volendo Atac non può "cedere pezzi di patrimonio", senza un preciso ordine che arrivi dall'azionista di maggioranza che è il Consiglio Comunale, unico soggetto che potrebbe dare il via libera all'apertura della cassaforte di Atac.
Pur avendo avviato un carteggio con Atac, la stessa Trenitalia ha confessato poi che, "indipendentemente dalla consegna delle chiavi di sicurezza" non è in grado di rispettare i tempi per il Giubileo.
La palla che ha rimbalzato sul tavolo di Causi torna a Esposito: se insisterà nel dare ordini all'azienda finirà per far saltare il sistema che sovraintende ai biglietti, proseguendo nell'opera di demolizione dell'Atac. Ma Causi non sembra intenzionato a stare a guardare. Per l'acquisto dei bus è intervenuto stoppando le velleità di Esposito di far acquistare una porzione dei 300 mezzi con la manutenzione compresa. Con una lettera "moderata" ma efficace ha ribadito al presidente di Atac, Roberto Grappelli, che "gli indirizzi politici dell'azionista vengono definiti dal sindaco e resi noti tramite il competente dipartimento dell'amministrazione". E quindi il Bilancio e non l'assessorato ai Trasporti di Esposito, le cui considerazioni vanno "valutate nel rispetto dell'autonomia gestionale dell'organo amministrativo della società". In poche parole, è inutile che Esposito cerchi di condizionare la gara, Atac risponde al Bilancio. Se Esposito non ha letto la lettera educata di Marco Causi, affaritaliani.it la pubblica solo per lui.