Roma

Gli Internazionali via dal Foro. Malagò, ultimatum al Campidoglio

Pochi parcheggi, per lo più inventati, ancor meno i mezzi di trasporto altrenativi, un traffico impazzito nell'intera area "olimpica" per due settimane e, quello che più conta, uno stadio del tennis sempre sold out. I numeri del successo degli internazionali d'Italia di tennis mettono l'appetito alla pancia del Coni che sogna in grande. A pochi giorni dall'incontro con il Comune di Roma e la Regione in occasione della conferenza servizi per decidere la fattibilità della copertura del campo centrale del Foro Italico, il presidente del Coni Giovanni Malagò lancia la sua provocazione: "Gli Internazionali di tennis potrebbero andar via dal Foro Italico e trovare una casa più grande". Un siluro che ha un obiettivo preciso e che arriva dopo la stoccata del presidente della Federtennis Andrea Binaghi che aveva accusato il Comune di Roma di ignorare un evento che, secondo le stime della Camera di Commercio, nel 2013 ha fruttato un giro d'affari di 70 milioni di euro.

"Il Foro Italico e' il posto piu' bello del mondo - spiega il numero uno dello sport italiano -, ma è 'supervincolato', qualche riflessione si deve fare. Se hai un prato verde e vergine, razionalmente ti metti in condizione di organizzare tutta una serie di asset che oggi e' difficile realizzare". Tra i lavori indispensabili per sfruttare il Foro Italico in tutto l'arco dell'anno, c'e' l'annosa questione della copertura del Centrale: "A breve - rivela Malago' - verra' convocata una Conferenza dei Servizi con il Comune di Roma, la Citta' Metropolitana, la Regione Lazio, il ministero dei Beni Culturali per portare avanti il progetto di copertura del Centrale. Uno stadio che si potra' aprire tutto l'anno e consentira' di essere usato non solo per il tennis. Si dice che questa operazione valga 20 milioni e sembrerebbe che ci possa consentire di avere qualche posto in piu' per l'upgrade all'Atp".

"Un giorno dovremo dire se restare qui e continuare a fare miracoli, oppure se bisognera' prendere coraggio e fare come i francesi e gli americani con Roland Garros e Flushing Meadows". Ha chiostato il presidente del Coni. Un messaggio che deve rimbombare tra le stanze del Campidoglio.