Roma
“Impianto antincendio fuoriuso”. Fiumicino, la testimonianza choc
Tute blu a passaggio tra il Terminal 2 e 3 dell'aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino. La cronista di RomaUno Tv, Luigia Luciani gli intercetta: sono due operai che stanno lavorando alla realizzazione di sistemi antincendio presso aree dello scalo. E sostengono una tesi choc: "Secondo noi è mancato il sistema sprinkler che prevede l'auto spegnimento".
I tecnici, consapevoli di essere ripresi, hanno preferito non mostrare il loro volto davanti le telecamere mentre interrogandosi sul disastro del terminal 3 dovuto, dalla prime indagini, ad un cortocircuito, mettono sotto accusa l'impianto anticencendio.
“Non c'è impianto automatizzato”. Ogni edificio dovrebbe avere un impianto Sprinkler, delle ampolle che raggiunto il punto di calore preimpostato, come con i termometri a mercurio, esplodono liberando l'acqua che deve spegnere l'incendio. “Ma se questo impianto non c'è le fiamme non possono essere domate”. Senza l'impianto sprinkler le manichette comunque presenti avrebbero dovuto essere gestite da un operatore e, ricordiamolo, l'area incenerita dalle fiamme, era deserta dopo la mezzanotte, momento in cui è stato dato l'allarme.
L'installazione di un impianto sprinkler è previsto per legge ma, secondo gli operai specialisti del settore, è presente solo “al Nord”. Tra quelle che, è bene ricordarlo, sono solo ipotesi, gli operai annoverano anche la mancata manutenzione che avrebbe potuto precludere l'effettivo funzionamento dell'impianto di spegnimento automatico.