Roma
"Io non ho mai tradito Papa Francesco". Corvi in Vaticano, Chaouqui si difende
di Alberto Berlini
"Io sono a testa alta, niente di cui vergognarmi". Entrata di colpo nelle cronache dei giornali di tutto il mondo Francesca Immacolata Chaouqui, lobbista nelle corti vaticane, si difende dall'accusa di aver passato ad alcuni giornalisti documenti riservati su Papa Francesco e sulla riforma della finanza della Santa Sede sfruttando il suo ruolo di membro della commissione referente su tutte le amministrazioni economiche vaticane.
Le cronache della gendarmeria pontificia la dipingono come un "corvo" responsabile, insieme a monsignor Balda, di aver dato il via allo scandalo "Vatileaks 2", una fuga di informazioni che porterà ben due libri sugli scaffali delle librerie nelle prossime settimane. Ma Francesca, giovanissima giurista specializzata in relazioni pubbliche non ci sta a passare da traditrice dei Papa Francesco come lo stesso portavoce vaticano, Padre Lombardi, ha definito i due membri da commissione arrestati sabato scorso. In giornata sarà risentita dagli inquirenti ma al suo fianco avrà l'avvocato dei vip Giulia Bongiorno.
Nell'attesa Francesca affida la sua difesa pubblica ai social: "Non c'è niente che abbia amato e difeso più della Chiesa e del Papa. Neanche la mia dignità. Avrei potuto Stare a casa e non presentarmi in Vaticano ma come sempre Ho anteposto tutto al Papa." scrive su Facebook dopo essere tornata in libertà grazie al suo impegno a collaborare con gli inquirenti pontifici. "Adesso le cose andranno a posto. Niente compatimenti per favore, io sono a testa alta, niente di cui vergognarmi."
"#piùdituttoalmondo
Non sono un corvo, non ho tradito il Papa. Non ho mai dato un foglio a nessuno. Mai a nessuno. Emergerà presto ne ho la certezza e la totale fiducia negli inquirenti. "