Mazzette in cambio di sentenze favorevoli: condannato giudice del Tar
L'ex magistrato Franco Angelo Maria De Bernardi condannato a otto anni di reclusione
L'ex giudice del Tar del Lazio Franco Angelo Maria De Bernardi è stato condannato per corruzione in atti giudiziari. La nona sezione penale del tribunale di Roma ha stabilito per l'ex magistrato otto anni di reclusione, uno in più di quanto chiesto dalla Procura, la confisca dei beni per un valore di 115mila euro e l'estinzione del rapporto di lavoro con il Tribunale amministrativo regionale.
I pm Stefano Pesci e Alberto Pioletti lo accusavano di essersi accordato, quando era in servizio presso la sezione II quater "in cambio della promessa di azioni di somme di denaro", con l'avvocato amministrativista Matilde De Paola "per indirizzare le parti processuali presso il suo studio legale, farla nominare quale difensore in procedimenti davanti al Tar del Lazio e per porre in essere in questi stessi procedimenti atti contrari ai doveri d'ufficio di volta in volta utili e necessari ai clienti della donna". L'avvocato De Paola era già uscita di scena dalla vicenda con un patteggiamento a tre anni e mezzo.
Condannato a 3 anni e 8 mesi di carcere (4 anni e 10 mesi avevano sollecitato i pm), anche Giorgio Cerruti: il suo ruolo era quello di intermediario affinché al giudice andassero 50mila euro per aggiustare un ricorso. La Procura, che aveva chiesto e ottenuto l'arresto di De Bernardi per questa vicenda, ritiene che il magistrato abbia commesso "indebite interferenze sui meccanismi di assegnazione, sulle procedure e sui contenuti delle decisioni che interessavano la De Paola nella redazione di proprio pugno di atti processuali destinati a procedimenti trattati dal Tar del Lazio o nell'ausilio alla redazione degli stessi nonché nell'esercizio di atti della propria funzione giurisdizionale con modalità dirette a far prevalere le pretese dei clienti della De Paola". Circostanze negate con fermezza da De Bernardi e ribadite in aula dal suo difensore, l'avvocato Massimo Lauro nell'intervento conclusivo prima che il tribunale si ritirasse in camera di consiglio per la decisione. Argomentazioni che, però il collegio, presieduto da Caterina Brindisi, non ha condiviso recependo “in toto” l'impostazione accusatoria.
De Bernardi e Cerruti sono stati pure dichiarati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici, il primo anche legalmente per tutta la durata della pena. I due imputati dovranno risarcire poi in separata sede i danni, patrimoniali e non, lamentati dall'Avvocatura dello Stato che rappresentava, come parte civile, la Presidenza del Consiglio dei ministri.