Roma

Su Atac l'ira di Marino: "Via tutti". Poi annuncia l'apertura ai privati

La più grande azienda municipalizzata d'Italia finisce ai privati. La decisione presa dal sindaco di Roma Ignazio Marino, insieme al Governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti per salvare Atac dalla bancarotta. La resa al termine di settimane drammatiche per il trasporto pubblico locale.

AZZERATO IL CDA. "Ho deciso di cambiare il cda di Atac dando mandato al presidente Micheli di rinnovare profondamente management aziendale allontanando tutti i dirigenti responsabili causa di inefficienze". Così il sindaco di Roma, Ignazio Marino, durante la conferenza sulla situazione di Atac, in cui ha chiesto all'assessore ai trasporti Guido Improta di formalizzare le dimissioni.
Marino ha parlato di una situazione drammatica per qualità del servizio e tenuta finanziaria", che esige "un immediato cambiamento di rotta e l'ammissione dell'insufficienza del lavoro fatto: chiedo dunque all'assessore Improta di formalizzare le dimissioni annunciate nelle scorse settimane". "Abbiamo deciso di non portare i libri in tribunale tentando un risanamento che però - ha ammesso il sindaco - non è riuscito a migliorare la qualita' del servizio"

APERTURA AI PRIVATI. Ma la decisione più importante riguarda il piano industriale della più grande azienda municipalizzata d'Italia: insieme al governatore del Lazio Nicola Zingaretti, Marino ha annunciato che da "Comune-Regione-Atac si impegneranno a cercare un partner industriale mantenendo la maggioranza pubblica dell'azienda. Abbiamo dato mandato all'azienda di scrivere un piano industriale vero e forte per indire la gara. In questo modo anticipiamo l'avvio di un processo nazionale che impone di non gestire più il servizio in house a partire dal 2019".
"L'unica alternativa era chiudere Atac, portare i libri in tribunale e chiudere l'azienda mettendo a rischio lavoratori e servizio - ha aggiunto Marino - Sarebbe stata la soluzione più facile ma penso che così possiamo farcela senza arrivare a una situazione così drammatica".

RICAPITALIZZAZIONE D'EMERGENZA. Tra le decisioni prese da Marino e Zingaretti il trasferimento dalla Regione Lazio di 301 milioni di euro al Comune entro il 30 settembre 2015, quali vecchi contributi dovuti per il trasporto pubblico locale. Durante la Giunta d'emergenza del mattino decisa una nuova ricapitalizzazione per Atac che sfiora i 200 milioni di euro in beni e denaro liquido di cui si è fatto carico il Comune con l'approvazione dell'assestamento di bilancio. "L'unica alternativa era quella di chiudere Atac portando oggi i libri in tribunale -ha concluso Marino- e avviando una procedura di fallimento. Rivolgo un appello ai lavoratori Atac e ai sindacati per una piena collaborazione e ad abbandonare schemi e preoccupazioni del passato".

Al termine della comunicazione il Campidoglio non ha concesso domande ne chiarimenti.