Fisco e Dintorni

Atti fiscali via PEC: Tribunale ferma pignoramento

Il Tribunale di Lecce sospende un pignoramento di Agenzia Riscossione da quasi un milione di euro e la condanna a pagare oltre 8.000 euro di spese legali. Il motivo? Le cartelle esattoriali erano state inviate attraverso indirizzi pec “sconosciuti”.

 

Con ordinanza del 19 luglio scorso il giudice dell’esecuzione del Tribunale di Lecce ha affrontato la questione degli atti esattoriali inviati via pec da Agenzia delle Entrate Riscossione.

Sul punto, fa sapere il Presidente di Partite Iva Nazionali (PIN), il Dott. Antonio Sorrento  “Finalmente il Tribunale di Lecce ha accolto le contestazioni di un imprenditore salentino vicino alla nostra associazione. In questo caso il contribuente, difeso dall’Avv. Matteo Sances, ha rilevato l’inesistenza delle cartelle di pagamento alla base del pignoramento poiché inviate attraverso indirizzi pec non presenti in pubblici registri, così come previsto dalle norme (ossia dall’art. 3bis della legge n.53/1994). Ringraziamo dunque l’associazione forense Camera Civile Salentina per aver segnalato ai media tale provvedimento giudiziario” (si veda ordinanza del Tribunale di Lecce su www.partiteivanazionali.it – sezione Documenti).

Interviene sulla questione anche il Dott. Marcello Guadalupi, commercialista in Milano, per segnalare che “La questione della notifica degli atti esattoriali per posta elettronica certificata mi è molto cara poiché ho avuto modo di esaminarla con l’Avv. Sances e i colleghi del Sindacato Italiano Commercialisti in un recente convegno organizzato da MilanoPerCorsi nei mesi scorsi e già allora eravamo convinti che si trattasse di un problema molto serio”.

Continua il Dott. Guadalupi “La questione posta dall'ordinanza del Tribunale non è solo un mero cavillo formale ma un problema SOSTANZIALE. Mi spiego meglio.

Quotidianamente riceviamo comunicazioni per posta elettronica e i pubblici registri devono indicare tutte le pec ufficiali della P.A. al fine di garantire l'identità del mittente e dunque la nostra sicurezza. Ricordo che il 12 agosto scorso la stessa Agenzia delle Entrate avvisava i cittadini di potenziali attacchi hacker invitando a non aprire le comunicazioni di posta elettronica provenienti da indirizzi. Il provvedimento del Tribunale di Lecce è solo l’ultimo di una serie di sentenze emesse in queste settimane ed ecco perché abbiamo deciso di unire nuovamente le forze per poter continuare a sensibilizzare le istituzioni a un comportamento più rispettoso dei diritti dei contribuenti”.

Ci auguriamo veramente che queste iniziative vengano recepite.